L’inaugurazione è avvenuta lo scorso fine settembre, da allora i baresi aspettano l’ apertura definitiva dell’ex mercato del pesce, mai avvenuta. I cancelli del piano terra sono ancora sbarrati. Il Comune aveva annunciato un bando per l’affidamento del mercato, ma ancora nulla è stato pubblicato.
“Un contenitore culturale che stiamo restituendo alla città. La parte bassa diventerà un mercato a chilometro 0 dove si potranno gustare le eccellenze enogastronomiche della nostra regione. La parte superiore sarà completata entro l’estate prossima diventerà parte del polo delle arti contemporanee insieme al Margherita e alla sala Murat”. Queste erano state le parole del sindaco Antonio Decaro partecipando all’incontro di presentazione della conclusione dei lavori di restyling dell’ex mercato del Pesce in piazza del Ferrarese. “Tra qualche giorno i faremo una gara per la gestione di questa parte del mercato”. La Regione Puglia ha contribuito a restaurarlo finanziando l’opera con 5 milioni di euro nell’ambito dell’accordo di programma con il Ministero dei beni culturali.
I lavori. Al piano terra dell’ex Mercato del pesce sorgerà un mercato, una sorta di piazza coperta che manterrà una connessione molto stretta con la piazza esterna, per cui gli spazi interni del mercato sono stati organizzati affinché abbiano degli affacci dei negozi diretti sulla piazza. L’asse centrale dell’edificio, che mette in relazione l’ex Mercato del pesce con il teatro Margherita e lo Spazio Murat, rimarrà sempre aperto, anche nelle ore notturne, protetto dalle cancellate. Utilizzando i due corpi scala da realizzare, si accederà ai piani superiori: nel mezzanino sorgeranno gli uffici del Polo – che gestiranno le attività dei tre edifici – e una caffetteria con affaccio diretto sul mercato. Nel piano superiore è prevista invece la galleria, con ambienti laterali – che si affacciano sul perimetro dell’edificio – pensati come atelier d’artista ma che potranno comunque essere utilizzati in chiave estremamente flessibile.
L’altro punto forte dell’edificio è rappresentato dalla terrazza, da cui si gode una vista straordinaria, anche perché essendo l’unico edificio in asse con corso Cavour, garantirà una visuale inedita della città.
Il progetto illuminotecnico Il progetto ha tenuto conto, inoltre, della diversa esposizione dei quattro prospetti e degli scenari di illuminazione pubblica che incidono sulla resa delle scelte illuminotecniche, per cui è stato approntato un dispositivo digitale di calibrazione della luce sui quattro fronti con l’intento di contrastare le distorsioni della luce presente nell’area.
L’interno prevede ulteriori scenari illuminotecnici, con l’obiettivo di sottolineare la scansione architettonica dei pilastri e di valorizzare le quindici campate voltate. L’intervento realizzato sulle facciate esterne che ha previsto innanzitutto la valutazione del colore più adatto per il paramento murario, dal momento che il colore preesistente era il frutto di un rifacimento recente con intonaco cementizio. L’accento finale della composizione è stato posto sui capitelli in pietra, la cui illuminazione mette in risalto per via indiretta, attraverso una sequenza di chiaro-scuro, anche il cornicione.