C’è un tanfo di urina. Ci sono muri sporchi e soprattutto c’è la paura di attraversare il sottopasso Marconi che collega Japigia a Madonnella e quello di via Emanuele Mola che collega Madonnella con l’estramurale Capruzzi. Ci si imbatte in decine e decine di scritte offensive, parolacce, cattivo odore. Ma non sono gli unici a fare paura: la maggior parte dei sottopassi della città non è controllata e all’ora del tramonto diventa terra di nessuno. “Preferisco fare il giro da piazza Luigi di Savoia o da corso Cavour – racconta una residente. La notte il sottopasso di via Emanuele Mola diventa dimora per i senzatetto e per malintenzionati”.
Buio, degrado e soprattutto percezione di insicurezza. “Negli anni sono stati registrati diversi episodi di atti vandalici, furti e aggressioni – le fa eco un’altra residente del quartiere Madonnella – quindi se non è strettamente necessario sono strade che evitiamo”.
“Abbiamo da poco ripristinato il sottopasso Marconi dopo l’allagamento – spiega Lorenzo Lionetti – presidente del I municipio – ma il grosso problema resta nel sottopasso Emanuele Mola dove nell’ascensore, messo a disposizione per i diversamente abili della città, troviamo ogni giorno escrementi e urine. Gesti assurdi contro i quali è difficile combattere: dovremmo pretendere controlli ad hoc per quell’ascensore, ma capite bene che sarebbe assurdo”. E sulla percezione di insicurezza dei residenti del quartiere, Lionetti conferma: “E’ vero, al tramonto quei sottopassi possono fare paura. Ma ricordo a tutti che le telecamere sono funzionanti e che nel sottopasso in viale Japigia, c’è un pulsante direttamente collegato con la centrale della polizia locale. Non sono luoghi – conclude – completamente lasciati allo sbando”.