Col campionato di serie B fermo, è tempo di bilanci in casa Bari. Per analizzare il cammino della squadra di Mignani nella prima parte del torneo e per valutare gli scenari societari futuri, ci siamo rivolti a chi è nel mondo del calcio da diversi lustri e conosce a menadito l’ambiente barese. Stiamo parlando di Antonello Valentini, barese doc, dal 1987 al 2014 in Federcalcio, prima da capo ufficio stampa e poi come direttore generale.
Buongiorno Valentini, partiamo dai Mondiali appena conclusi. Tante polemiche, diverse correnti di pensiero.
“Sul piano sportivo, il Mondiale è stato una rivelazione positiva, perchè sono venute fuori realtà nuove come ad esempio il Marocco. Per tutto il resto, è stato soltanto un grande business e questo non mi è piaciuto. Così come non ho gradito le censure alle proteste in favore della tutela dei diritti umani. A tal proposito, mi rifaccio ad una celebre frase del grande Gianni Mura: “La politica non deve entrare negli stadi? D’accordo, ma facciamo entrare negli stadi la democrazia.”. E questo in Qatar non è successo, lasciandomi dell’amaro in bocca.”
Ha vinto la squadra più forte?
“Si, penso di si. Ho tifato Argentina per un solo motivo: mi piaceva l’idea che Messi potesse chiudere la sua avventura in nazionale vincendo il Mondiale. Peccato perchè poi è stato esposto in maniera sgradevole nel momento della premiazione, ma lui ci avrà capito poco, le responsabilità sono della Fifa che non doveva permettere una cosa del genere.”
Domanda inevitabile: Messi o Maradona?
“Hanno giocato in epoche diverse. Ognuno, nel suo periodo, è stato il più grande. Eleggerne solo uno è sbagliato.”
Veniamo alle questioni di casa nostra. Il Bari ha concluso il girone d’andata al quarto posto. Sorpreso?
“Piacevolmente sorpreso, perchè era impensabile ad inizio stagione, immaginare un Bari al quarto posto al termine del girone d’andata. Ci aspettavamo un campionato tranquillo, adesso siamo in una fase in cui il campionato è a “rischio” promozione.”
Cosa l’ha colpita maggiormente della squadra di Mignani?
“Mi ha colpito l’unità del gruppo e il carattere. Non è un caso che la squadra si sia espressa meglio fuori casa. Squadra che ha comunque le sue lacune che speriamo possano essere colmate. Ma la squadra biancorossa ha un certo equilibrio anche se spesso balla in difesa.”
Come valuta l’operato di Ciro Polito? Tante ottime intuizioni, ma anche qualche colpo non riuscito: da Galano a Ceter…
“Il bilancio di Ciro Polito a Bari è ampiamente positivo, è stato il miglior acquisto dei De Laurentiis. Più luci che ombre, sino a questo momento. Tuttavia ho notato che spesso le sue dichiarazioni non collimano con quelle del presidente. E questo non giova alla serenità dell’ambiente, perchè se tanta gente segue la squadra, bisogna porsi anche un problema di responsabilità nei loro confronti.”
Venendo ai singoli, quali le sorprese e le delusioni di questa prima parte di torneo?
“Sicuramente Caprile e Cheddira sono state le sorprese. Anche Dorval mi ha favorevolmente impressionato, così come sono ottimi elementi Folorunsho e Maita. In difesa qualcuno mi ha un pò deluso, anche perchè questa è una squadra che sfrutta poco le corsie laterali. Ci sono troppi giocatori in rosa e dovrà essere bravo Polito a cedere gli esuberi o chi non rientra nei piani tattici del tecnico.”
Con un quarto posto in tasca, è giusto cullare sogni promozione?
“E’ giusto oltre che entusiasmante cullare sogni promozione, però bisogna vedere quali sono gli obiettivi della società. Anche recentemente, sia il presidente De Laurentiis che Polito, hanno dichiarato che intendono raggiungere la serie A in 3 anni. Ma la tifoseria si aspetta qualcosa in più e bisognerà capire quale sarà l’attenggiamento della società, specie se dovessimo giocare per i playoff. Quello che non accetto è qualche dichiarazione dei mesi scorsi di Luigi De Laurentiis quando ha affermato, in maniera un pò sibillina ed equivoca, che se il Bari dovesse andare in A, saranno costretti a vendere. Bene, è da 125 anni (da quando è stata fondata la Figc) che il regolamento impedisce ad una proprietà d’avere due squadre nella stessa categoria. Sono curioso di vedere cosa faranno in caso di playoff: che faremo? Tireremo il freno a mano? Mi auguro proprio di no, anzi sono certo che non accadrà.”
Cosa serve a questo Bari per continuare a veleggiare nelle zone alte del classifica?
“Prima di tutto bisognerebbe non privarsi delle pedine fondamentali di questa squadra e alcune dichiarazioni di Polito dei giorni scorsi non mi lasciano tranquillo. Polito ha detto che Caprile e Cheddira dovrebbero restare sino a giugno, a meno che non arrivino offerte irrinunciabili. Capisco le ambizioni dei calciatori, difficile trattenerli, però dobbiamo vedere cosa succederà realmente. Prima ci dicono che resteranno sino al termine dellla stagione, adesso affermano che in caso di offerte irrinunciabili, potrebbero partire anche subito. Se dovessero andar via, bisognerà rimediare, non possiamo mica giocare il girone di ritorno affidandoci ai soli Scheidler e Ceter.”
Per quanto concerne Caprile, si parla di un forte interessamento del Napoli (altro club dei De Laurentiis) e la cosa non piace ai tifosi.
“I tifosi devono capire che, a fine stagione, due come Caprile e Cheddira potrebbero andar via. Il problema è che non devono andar via a gennaio, perchè sarebbe un ridimensionamento. Spesso sono stato accusato d’aver contestato i De Laurentiis, ma non è così. Ritengo che il Bari e i suoi tifosi debbano essere grati a questi imprenditori, perchè hanno tirato fuori la società da una situazione disastrosa e vergognosa. Ma i De Laurentiis devono capire che il Bari non può essere una succursale del Napoli, anche perchè le due realtà non sono paragonabili.”
Sia i De Laurentiis che il ds Polito, parlano del raggiungimento della serie A in tre anni. E se la promozione dovesse arrivare prima?
“I De Laurentiis in 60 giorni dovranno cedere la società, perchè questo prevede il regolamento dal 1898. Ma i De Laurentiis non sono degli sprovveduti, quindi spero e immagino che stiano pensando ad un piano B ed escludo che possano tirare il freno a mano, se ci sarà la possibilità di salire in A.”
La spada di Damocle della multiproprietà continua a pendere sulla piazza di Bari. Diversi tifosi chiedono chiarezza e, soprattutto, tempestività da parte dei De Laurentiis. Il timore è quello di navigare in B sino al 2028 29…
“Navigare in B per anni significherebbe tradire i sogni dei tifosi. La società ha parlato di serie A in tre anni, ma bisogna giocare a carte scoperte. E lo stesso sindaco Decaro che ha assegnato la società ai De Laurentiis, deve far capire che non si possono fare “giochini” sottobanco. Fermo restando che, in tempi non sospetti, ho dichiarato che il mio sogno da tifoso biancorosso è che i De Laurentiis possano decidere di vendere il Napoli per tenersi il Bari. Ma mi rendo conto che è solo un’illusione.”
Siamo ad inizio anno, quale augurio vuol fare ai tifosi del Bari?
“I tifosi del Bari devono continuare a seguire la squadra con il calore che hanno sempre dimostrato, ma con l’impegno di continuare a tifare in maniera pulita. La tifoseria barese deve distinguersi per correttezza e sportività”.