“Oriel non stava giocando a pallone in strada, si trovava sul ciglio della carreggiata assieme a noi e ai nostri parenti: com’è possibile che chi lo ha travolto non l’abbia visto né abbia frenato, alle tre del pomeriggio e in punto dove non si dovrebbero superare i 50 chilometri all’ora? Ha spento per sempre la luce della nostra vita”. Sono le parole dei genitori del piccolo Oriel Skura, di appena 8 anni, travolto e ucciso da un’auto nel giorno di Natale.
Il piccolo, in particolare, si trovava in compagnia dei suoi famigliari quando, nella frazione di Foggia di Borgo Segezia, in via Napoli (più nello specifico all’altezza del civico 95, sul tratto della Statale 90), un’auto, una Peugeot 2008 condotta da una donna, così come spiegano i legali dello Studio 3A, che si stanno occupando di seguire la famiglia nella vicenda, lo ha “falciato” mentre si trovava a bordo della strada.
I fatti, secondo quanto ricostruito, sarebbero accaduti verso le ore 15, dopo il pranzo, orario in cui tutti sono usciti di casa trattenendosi in parte nel cortile, in parte sul ciglio della strada. La famiglia del piccolo, residente a Noicattaro, si era incontrata per festeggiare il giorno di Natale. Oriel, raccontano ancora i legali, “era già salito sulla macchina del papà, con un pallone tra le mani, ma il destino ha voluto che un cuginetto lo abbia chiamato per un ultimo saluto e lui è sceso dalla vettura, ma restando sempre ai lati della carreggiata”. E’ stato a quel punto che la Peugeot 2008 lo ha investito.
“Sono ben evidenti i danni riportati dalla vettura, tutti concentrati sul lato anteriore destro” – sottolineano specificando che si tratta di danni ingenti. Il cofano, stando anche alle foto, risulta infatti accartocciato.
“Oriel era il sole della nostra casa e della nostra famiglia, aveva un’energia positiva con tutti, abbracciava qualsiasi persona lo trattasse con affetto e amore – raccontano i genitori – era un bambino molto felice e sempre sorridente, gli piaceva fare festa, ballare, cantare, godeva di ogni attimo della sua vita. Ha lasciato un bel ricordo di sé in qualsiasi posto che ha frequentato, fuori casa aveva la maturità di un adulto. Ogni giorno in cui andiamo al cimitero, davanti alla sua tomba troviamo sempre persone che gli rendono visita e omaggio, i suoi amici, i suoi compagni di classe e di scuola e i loro genitori” – concludono. Adesso i famigliari del piccolo chiedono che sia fatta “piena luce” sul sinistro e inoltre che venga fatta giustizia. La donna alla guida dell’auto è attualmente indagata per omicidio stradale. In tal proposito, sarà determinante il video di una telecamera installata nei pressi del luogo in cui è avvenuta la tragedia, attualmente posto a sequestro e acquisito dalla Polizia Stradale di San Severo che si è occupata di effettuare i rilievi.