Tutto pronto per lasciare spazio a parco Costa Sud. Si parte, infatti, con i primi espropri: il Comune ha pubblicato l’atto di avvio del procedimento nei confronti di 35 proprietari di terreni presenti nel lotto 5. In tutto sono più di 600 le particelle e quindi i terreni da espropriare, anche se il numero dei proprietari è molto più elevato. Si tratta in particolare di suoli agricoli, vicini alla costa, dove le norme urbanistiche non prevedono di edificare. Il valore riconosciuto per ogni suolo è pari a 8 euro al metro quadro. Sono quattro i lotti da espropriare lungo il “percorso” di Costa Sud: pari a 65 ettari. A questi si uniranno i due lotti di Punta Perotti pari a 10 ettari e i 10 ettari di Torre Carnosa, per un totale di 85 ettari.
L’atto approvato ieri avvia le procedure: gli interessati potranno formulare osservazioni entro trenta giorni e subito dopo gli espropri diventeranno effettivi. Il progetto mira a realizzare un parco costiero lungo sei chilometri che connetta il lungomare monumentale novecentesco e le spiagge urbane con i quartieri collocati a est e a sud della città, diventando di fatto il parco più rilevante in termini di dimensioni e funzioni dell’area metropolitana di Bari.
Il parco Costa Sud si dividerà in sei lotti per un totale di 86 milioni e 250mila euro: 1, 2 e 3, relativi al parco litoraneo di “Pane e Pomodoro”, “Torre Quetta” e “Torre Carnosa”, che prevedono principalmente la riqualificazione naturalistica della fascia litoranea, con interventi di piantumazione, nuova rete di percorsi misti ciclopedonali e parziale ridisegno del tracciato della strada litoranea; il lotto 4 “Parco Valenzano” con un settore di rinaturalizzazione dell’alveo della Lama Valenzano ed un settore di realizzazione del parco agricolo reticolare; il lotto 5 la realizzazione di un parco agricolo reticolare, con creazione di una rete di spazi aperti ad uso pubblico all’interno di zone destinate ad orticoltura; il lotto 6 “Parco Bellavista” la riqualificazione dell’area attualmente occupata dal centro sportivo Bellavista e l’estensione delle attrezzature sportive. Opere queste che dovranno essere realizzate entro il 2026.