Il 2023 comincia all’insegna dell’anticiclone. Caldo (ampiamente fuori stagione) fino a metà gennaio, per poi ritrovarci un abbassamento improvviso delle temperature. Il 2023 inizierà a due marce a causa di una circolazione spaccata. Fino a metà gennaio l’Italia sarà divisa tra un’instabilità climatica al Nord, che interesserà anche parte del Centro, essenzialmente la Toscana, e il sole prevalente al Sud, il tutto in un contesto climatico del tutto anomalo rispetto alle consuete temperature invernale, con picchi di caldo che potrebbero arrivare a toccare anche i 20°C sulle Isole Maggiori. Poi tornerà un improvviso calo, con le temperature che scenderanno di oltre 10 gradi da Nord a Sud.
L’Osservatorio del Santuario di Oropa, nel Biellese, ha pubblicato i dati meteo del 2022. «Con 10,5 gradi di temperatura media è stato l’anno più caldo dal 1920, ovvero da quando l’osservatorio ha tenuto i registri delle rilevazioni, pur avendo iniziato qualche decennio prima l’attività di misurazione, ma non ancora in modo sistematico e ufficiale», dicono i dati. Si legge: «Nel 2022, secondo le rilevazioni, non ci sono stati grandi picchi di calore, neppure in estate, ma un caldo continuo superiore alle medie mensili. Il massimo precedente era il 2015 con 9,9 gradi, e poi diversi altri sopra i 9 gradi in questi ultimi 20 anni. Mentre la media secolare era di 7,5 gradi. Anche le precipitazioni con poco più di 1.000 millimetri totali, sono state le più scarse dal 1920, con il minimo precedente nel 1952, con 1.200 millimetri».
«Natura in tilt per il caldo anomalo con le mimose gia fiorite con tre mesi di anticipo rispetto alla festa della donna dell’8 marzo ma tutte le coltivazioni sono ingannate dal clima e si stanno predisponendo alla ripresa vegetativa con produzioni a rischio con il probabile arrivo del freddo e del maltempo». È quanto afferma la Coldiretti in riferimento alle previsioni di tempo stabile fino all’Epifania in Italia dove si registrano insolite alte temperature. «A preoccupare», spiega la Coldiretti «è la concreta possibilità che nelle prossime settimane le repentine ondate di gelo notturno brucino fiori e gemme di piante e alberi, con pesanti effetti sui prossimi raccolti futuri. In Sicilia dove si sono registrate punte di 20 gradi sono già fioriti i limoni in anticipo rispetto alla primavera». «Ma in difficolta», continua la Coldiretti «è anche il mondo animale con casi di api che disorientate dalle alte temperature si risvegliano ed escono dagli alveari con il pericolo concreto di venire decimate dall’arrivo del freddo».
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