Cambia l’anno, ma non passano i rincari anzi, secondo le ultime decisioni del governo tenderanno ad aumentare. Il primo aumento in vista, in particolare, riguarderebbe proprio il prezzo dei carburanti. L’orientamento del Governo, secondo quanto si apprende, sarebbe quello di non prorogare ulteriormente la riduzione delle accise che porterà, inevitabilmente, ad un aumento dei listini già a partire dal primo gennaio.
Il taglio era stato applicato per la prima volta nel mese di marzo e riguardava sia la benzina, sia il diesel con una riduzione complessiva di 30,5 centesimi. Poi, il taglio era stato prorogato nel dl Aiuti quater, con una riduzione a 18,3 centesimi e una discesa contemporanea dei prezzi che ha permesso ai cittadini di tirare un sospiro di sollievo. Attualmente, il prezzo medio nazionale della verde si attesta intorno ai 1,625 euro al litro, mentre il diesel è arrivato a 1,689. In entrambi i casi i prezzi sono molto inferiori rispetto a quelli raggiunti dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.
Ma i rincari per gli automobilisti non si fermano solo al carburante. È previsto infatti un nuovo aggiornamento delle tariffe dei pedaggi autostradali che potrebbero subire una variazione dopo il congelamento deciso dopo il crollo del Ponte Morandi. Nel prossimo anno potrebbe dunque esserci un ritorno agli aumenti, a prova di ciò le richieste di modulazione effettuate dalle concessionarie, attualmente al vaglio del ministero dei Trasporti e dell’Economia che dovranno tener conto degli investimenti effettuati. Per quanto riguarda i pedaggi sulle arterie di competenza di Autostrade per l’Italia, l’aumento è confermato: sarà del 2% con l’aggiunta di un altro 1,34% previsto dal primo luglio 2023. Ad annunciarlo una nota del Mita nella quale il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha spiegato che si rischiava “un aumento che sfiorava il 5% che è stato scongiurato” e che nel nostro Paese, gli incrementi sulle tratte interessate è inferiore all’inflazione”. È invece confermato lo stop agli aumenti sulle Autostrade A24/A25 Roma-L’Aquila Teramo e Diramazione Torano Pescara.
Altro tasto dolente in merito ai rincari è quello delle bollette. Sul fronte elettricità l’Autorità pr l’energia ha recentemente annunciato un calo di oltre il 19% nel primo trimestre dell’anno. Per il gas però l’andamento potrebbe essere del tutto opposto. Si attende, in tal senso, la comunicazione dell’Arera prevista per i primi di gennaio. Nomisma, stima un aumento mensile del 20% per via dell’andamento dei prezzi internazionali relativi ai primi di dicembre. Per quanto riguarda la modifica unilaterale dei contratti e dunque l’ordinanza del Consiglio di Stato, il decreto Milleproroghe ha chiarito che in fase di rinnovo delle forniture le variazioni saranno possibili, pertanto, dopo il blocco disposto dal dl Aiuti Bis, per chi ha un contratto in scadenza
Seguendo l’ordinanza del Consiglio di Stato sulle modifiche unilaterali dei contratti, il decreto Milleproroghe ha peraltro chiarito che in fase di rinnovo delle forniture le variazioni saranno possibili. Dopo il blocco disposto dal decreto Aiuti bis, per chi ha un contratto in scadenza potrebbero quindi arrivare rialzi dei costi di luce e gas, che resteranno invece bloccati fino a giugno 2023 per tutti coloro che hanno un contratto in essere.
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