“La situazione in Cina non deve preoccupare l’Europa perché nel Paese ci sono sotto varianti di Omicron che da noi hanno già circolato. Esiste una minima possibilità che possano svilupparsi varianti nuove, diverse da Omicron, ma è infinitesimale. Solo in quel caso l’allarme dovrebbe salire”. È il commento che l’ex assessore alla Sanità per la regione Puglia ed epidemiologo e docente universitario, Pierluigi Lopalco ha rilasciato all’Ansa, in merito alla maggiore circolazione del virus in Cina.
“Lo avevamo previsto – ha spiegato – il Paese non poteva proseguire in eterno con la politica zero Covid, ma allo stesso tempo ha condotto una campagna vaccinale fallimentare, sia sotto il profilo del numero di sieri inoculati sia sotto quello della loro qualità. In Italia l’ondata pandemica sembra in fase di attenuazione, in questo momento a pesare sugli ospedali non è il Covid da solo, ma la combinazione di varie malattie respiratorie fra le quali l’influenza, ma in questo momento le strutture sanitarie non sono in affanno” – ha sottolineato ricordando l’obbligo dei test per chi arriva dalla Cina.
Non devono servire solo a bloccare le persone positive al virus. Perché la circolazione è altissima e stanno arrivando da tutto il mondo. L’obiettivo deve essere quello di sequenziare i ceppi dei positivi in arrivo dalla Cina per capire se si tratti di Omicron o di una variante nuova. Se si dovesse trattare della sola Omicron si potrebbero fermare i controlli agli scali, anche perché in questi anni hanno dimostrato di non funzionare” – conclude.
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