Primo appuntamento domani, 18 dicembre, alle 19 davanti alla Cattedrale. Un corteo di preghiera per la pace raggiungerà la cripta di San Nicola alle 20 dove si terrà una veglia di preghiera. “Bari – spiega l’arcivescovo di Bari Bitonto, monsignor Giuseppe Satriano – che Papa Francesco ha definito “capitale dell’unità della Chiesa”, non può tacere di fronte a una guerra che divide le Chiese. Bari non è semplicemente una location, uno slogan, né una città qualunque. Bari siamo noi. Non possiamo più aspettare, dobbiamo importare la pace nei nostri vissuti. La storia chiede l’audacia dei fragili, degli ingenui (come spesso viene definito chi si impegna per la pace), di chi si avverte impotente, per rilanciare la pace come orizzonte di vita”.
Il 21 dicembre, sempre nella Basilica di San Nicola, si terrà la veglia di preghiera alla presenza del cardinale Matteo Zuppi e degli altri vescovi provenienti dalle diocesi di tutta Italia, insieme a rappresentanti di chiese orientali. L’appuntamento è alle ore 17,30 per i saluti istituzionali e alle 18,30 inizierà il momento di preghiera sulla Tomba del Santo.
“Ritrovarci il 18 e il 21 sulla Tomba del Santo Taumaturgo Nicola e pregare per la pace ci farà sentire uniti ai nostri fratelli nella fede di Ucraina e Russia, entrambi grandi devoti del Santo, senza però dimenticare quei Paesi, e sono tanti nel mondo, dove sono in corso conflitti che generano morte e distruzione – ha aggiunto il rettore della Basilica, padre Giovanni Distante – A quanti soffrono e sono vittime delle conseguenze disumane che può provocare la guerra, possa giungere la nostra solidale vicinanza nella preghiera. Certamente, vorremmo fare tanto e di più, ma non tutto ci è concesso. Confidiamo nella potenza della preghiera al Padre comune, grazie all’intercessione di San Nicola. Un’antica preghiera slava, recitata da Ucraini e Russi, lo invoca così: “Tu sei, infatti, per tutti i cristiani il soccorritore e il difensore, liberandoci da tutti i nostri pericoli e da tutti i nostri mali”.