Ricettazione e riciclaggio di parti meccaniche di mezzi pesanti, commercializzati sia sul territorio nazionale che in Polonia. È l’accusa portata avanti nei confronti di sette persone, arrestate tra le province di Foggia e Barletta-Andria-Trani, dai carabinieri in seguito a un’ordinanza di esecuzione emessa dal gip del tribunale di Foggia.
In particolare, dei sette arrestati, sei sono italiani, uno di origine straniera. Agli indagati sono anche stati sequestrati beni per un importo pari al profitto stimato dell’attività illecita, di circa 319.500 euro. Secondo quanto emerso in seguito alle indagini, nel corso delle attività, sono state recuperate 168 parti meccaniche riconducibili a circa 70 veicoli pesanti. L’inchiesta è partita in seguito a un controllo effettuato dai militari in un’auto demolizione del Foggiano all’interno del quale sono stati ritrovati pezzi meccanici appartenuti a furgoni, trattori, o altre tipologie di mezzi pesanti proventi di furto.
Tra i destinatari delle misure imposta dal gip, anche un pregiudicato che nel settembre del 1996, in seguito a una rapina, nel corso di un conflitto a fuoco con i Carabinieri, uccise il maresciallo Marino Di Resta, in servizio a Pescara. Secondo le indagini, all’interno del presunto “sodalizio criminale” c’era una specifica organizzazione che prevedeva anche una dettagliata suddivisione dei compiti: due persone avevano il potere di gestire, organizzare e decidere, mentre gli altri si occupavano di smontare e sezionare i veicoli. Uno degli indagati, in particolare, era addetto alle vendite: il suo compito era quello di procacciare potenziali acquirenti. Un altro invece, forniva supporto logistico mettendo a disposizione la propria autorimessa per permettere l’occultamento dei veicoli rubati.
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