Si è tenuta in mattinata, a Bari, l’udienza del processo di primo grado per l’omicidio di Paolo Caprio, 40enne di Bitonto aggredito nella notte tra il 4 e il 5 settembre del 2021 all’esterno del bar di una stazione di servizio.
Caprio, secondo quanto ricostruito dalle indagini, dopo essere stato colpito cadde sbattendo la testa sul marciapiede, perdendo così la vita. L’ex pugile, Fabio Giampalmo, ritenuto dal pm Ignazio Abadessa responsabile del pestaggio, è accusato di omicidio volontario. In mattinata, nel corso dell’udienza, sono stati ascoltati i consulenti della difesa, dell’accusa e delle parti civili, che hanno effettuato la perizia medico-legale sul corpo della vittima.
Le perizie saranno utili per chiarire se si sia trattato di omicidio volontario, come ritiene l’accusa, o di omicidio preterintenzionale, come intende invece provare la difesa i cui consulenti ritengono che i quattro pugni inferti “non siano idonei a cagionare la morte” che sarebbe avvenuta a causa del trauma occipitale dovuto alla caduta. Nel precedente atto di convalida del fermo in carcere, il gip Marco Galesi, ricostruì le presunte responsabilità di Giampalmo, difeso dagli avvocati Giovanni Capaldi e Nicola Quaranta, rimarcando la sua conoscenza delle tecniche di combattimento. Il prossimo 30 gennaio si terrà la nuova udienza. La sentenza è attesa nei primi mesi del 2023.
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