Affittare a Bari un monolocale costa in media 350 euro. Più costoso ovviamente il canone di affitto di un bilocale che si aggira intorno ai 490 euro. Per il trilocale si arriva a spendere in media 600 euro. Nel capoluogo pugliese gli affitti nel primo semestre del 2022 sono aumentati, seppure in maniera lieve rispetto le altre città italiane, se confrontati con lo stesso periodo del 2021. I prezzi del monolocale sono variati dello 0,7%, del bilocale e del trilocale sono aumentati dell’1,5%.
I canoni di locazione hanno registrato un incremento in modo particolare a Milano. Nel capoluogo lombardo, il più costoso in termini di valori immobiliari, per affittare un monolocale si spende 700 euro (+4,8% rispetto al primo semestre 2021), per un bilocale 960 euro (4,7%) per arrivare ai 1310 euro (+4,5%) per un appartamento con tre stanze.
Le ultime analisi dell’ufficio studi del gruppo Tecnocasa vedono canoni di locazione in veloce recupero, mettendo a segno, nella prima parte del 2022, un rialzo del 2,1% per i monolocali, del 2,4% per i bilocali e del 2,2% per i trilocali. Dopo il calo importante dei valori registrato nel 2020 a causa della diminuita domanda e aumentata offerta causate dalla pandemia, continua la crescita dei canoni di locazione grazie al progressivo rientro di studenti e lavoratori fuori sede. A questo scenario si unisce anche il ritorno dei turisti che alimentano il segmento degli short rent, con conseguente sottrazione di offerta residenziale.
Nel primo semestre del 2022, secondo l’indagine del gruppo Tecnocasa, il 71,2% ha cercato casa in affitto come scelta abitativa, con una lieve diminuzione rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando la percentuale era del 73,8%. In questa categoria rientrano coloro che non riescono ad acquistare o volutamente scelgono l’affitto. Aumentano i contratti stipulati da chi cerca per motivi di lavoro che passa da 22,4% a 25%. Nel periodo pre-Covid la percentuale si attestava a 25,9%. Invariata la percentuale di chi cerca per studio, il 3,8%.
Anche in questo semestre si segnalano numerosi casi di persone che non riescono ad accedere al mercato del credito, primi fra tutti i giovani e i monoreddito. Trend che potrebbe crescere alla luce dell’aumento dei tassi di interesse. La pandemia ha anche accentuato la domanda di chi cerca casa in affitto tra chi ha lavori precari o a termine e in chi stava valutando l’acquisto immobiliare ma si è fermato per timori legati al quadro economico incerto. La domanda di locazione è sempre elevata, in particolare tra le fasce di età più giovane. Il 44,3% di chi ha preso casa in affitto ha un’età compresa tra 18 e 34 anni.
I dati sui contratti stipulati nella prima parte del 2022 segnalano una contrazione di quelli a canone transitorio (passato in un anno da 22,2% a 20,7%) ed un aumento del concordato (da 32,2% a 33,4%). Sostanziale stabilità per quelli a canone libero (da 45,6% a 45,8%). Il contratto a canone transitorio che aveva trovato consensi nell’anno della pandemia cede leggermente il passo alle altre tipologie contrattuali.