Spesso sento dire che il dibattito sul fascismo è ormai superato, che rientra tra le categorie storiche che fanno parte del passato. Personalmente, credo che non sia così, perché rigurgiti fascisti si annidano nelle azioni quotidiane. Ecco perché il merito di Avagliano e Palmieri di narrare coloro che si opposero con diverse forme di dissenso arricchisce non solo la bibliografia storica ma la cultura antifascista di oggi. Chi se la prende con i più deboli, chi è intollerante verso il diverso, chi non tollera il dissenso, chi preferisce il manganello al dialogo ha, di fatto, una cultura fascista. Certo, non è il fascismo del Ventennio che abbiamo studiato nei libri di storia ma quegli atteggiamenti si basano sugli stessi principi, della sopraffazione, dell’intolleranza, della violenza.
L’Italia è antifascista. La Costituzione è antifascista. Siamo e saremo sempre antifascisti, proprio come dice la Costituzione, e ci batteremo per una società sempre aperta, tollerante, accogliente, che tende la mano al più debole, al più fragile e a chi è rimasto indietro. La nostra bellissima Costituzione è antifascista e la difenderemo anche dal presidenzialismo che non sarebbe mai stato preso in considerazione dai nostri Padri costituenti. Non ci sono, oggi, movimenti politici fascisti perché sarebbero fuori legge, ma la cultura esiste e resiste e questo è un problema che non va mai sottovalutato”.
Francesco Boccia, senatore PD e responsabile Regioni e Enti locali della Segreteria nazionale