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Bari, dal bucato in lavanderia al riscaldamento spento: è corsa al risparmio. “Bollette insostenibili”

Pubblicato da: Francesca Emilio | Dom, 27 Novembre 2022 - 09:00

“I costi stanno diventando insostenibili, le manovre del Governo di turno non bastano, arrivare a fine mese è sempre una grande impresa. Da mesi, per provare a risparmiare sulla bolletta, faccio il bucato in lavanderia”. A raccontarlo a Borderline24 è una mamma e lavoratrice barese che, dopo aver ricevuto una bolletta “salatissima”, nonostante i molti tagli già effettuati, ha deciso di sperimentare una nuova soluzione rinunciando alla comodità del bucato in casa. Ma non si tratta di un caso isolato.

Da chi tarda ancora ad accendere il riscaldamento a chi, non avendo il riscaldamento in casa per via di alcuni guasti che “costa troppo riparare” deve contare solo sulle stufe a gas e sta scegliendo di tergiversare preferendo cappotti e coperte al “tepore della stufa” per evitare di spendere troppi soldi, almeno fino a quando è possibile. Sono solo alcune delle soluzioni che stanno attuando i cittadini baresi con l’obiettivo di risparmiare “dove possibile” per poter arrivare a fine mese “con meno affanno”, soprattutto in vista del Natale, al quale, nonostante il momento difficile, non vogliono rinunciare.

“I miei figli sanno che le cose non vanno tanto bene, ma non voglio che lo vivano come un peso – ha proseguito la mamma – per risparmiare, ormai da questa estate, utilizzo la lavanderia a gettoni per lavare robe. Con una lavatrice grande, in una lavanderia situata nel Barese, riesco a lavare la roba di una settimana e mezzo per 4 persone: spendo 7,50 euro per più di 10 chili di roba e poi l’asciugo, sempre in un’unica asciugatrice, spendendo 3,50. Anche se dovessi andare in lavanderia una volta a settimana, quattro volte al mese in totale, spenderei meno di quanto si spende in casa, nonostante tutte le accortezze. Riducendo l’utilizzo di alcuni elettrodomestici sto riuscendo a risparmiare qualcosina in più che, spalmato sul lungo periodo, mi permette a fine mese di avere da parte qualche soldino in più che al momento sto mettendo da parte per far passare delle belle festività ai miei figli, dopo i due anni di rinunce” – ha concluso. Alle sue parole fanno eco quelle di un’altra mamma che, non ha rinunciato a fare il bucato in casa, ma ancora non ha acceso il riscaldamento.

“Coperte, cappotti, tisane calde e borse dell’acqua calda – ha detto la mamma – al momento è questa la soluzione migliore per evitare di dover accendere il riscaldamento e pesare di più sulle bollette. Possiamo permettercelo perché stiamo bene e in salute e perché forse speriamo – sottolinea sorridendo con tono ironico – che il freddo davvero ringiovanisca. Probabilmente a dicembre inoltrato sarà impossibile proseguire in questo modo. Fin quando è possibile però bisogna tamponare in qualche modo. Non pensavo saremmo mai arrivati a questo punto, ma quando vedi che anche comprare un chilo di pane costa troppo e che non riesce proprio ad arrivare a fine mese con qualche risparmio su cui contare, allora devi diventare creativo e purtroppo soffrire un po’. Già questa estate abbiamo sofferto il caldo rinunciando ai condizionatori, adesso stringiamo i denti e speriamo in tempi migliori” – ha concluso.

C’è anche chi il riscaldamento non ce l’ha e vive in case grandi con persone che, a causa di diverse problematiche, non possono patire troppo il freddo. E’ il caso di un’altra famiglia barese, composta da quattro persone. “A casa non abbiamo il riscaldamento – sottolinea Antonio, padre e lavoratore  – la casa è vecchia, aggiustarlo costa molto così sono ormai diversi anni che per riscaldarci utilizziamo le stufe a gas. Ne abbiamo due, le spostiamo a seconda delle esigenze, ma sono utilizzate soprattutto nelle stanze che viviamo di più, cucina e soggiorno. Adesso sta cominciando il freddo, ma stiamo aspettando a comprarle. Ci siamo muniti di cappotti e coperte.  Fino a qualche anno fa una bombola del gas costava 25 euro, l’anno scorso c’era già stato un aumento di due euro, ma pochi giorni fa, ho chiamato il fornitore per ordinarle, scoprendo a malincuore che il prezzo è aumentato a 32 euro l’una. Più o meno, calcolando che anche la cucina va a gas, al mese andranno via, volendo essere ottimista, dai 100 euro in su per riscaldarci e cucinare. Le ho dovute comprare solo perché mia moglie, con alcune patologie, non può stare troppo al freddo, altrimenti avrei aspettato fino a fine dicembre, almeno. Ma le useremo con parsimonia. Tutto sommato, alla fine,  ce la caviamo, ma quest’anno sarà sicuramente più dura. Fare i lavori non è possibile, d’altronde non credo risparmierei più di tanto considerando che le bollette sono comunque altissime. Già così è tanto se a fine mese ho qualcosa in tasca per poter pagare le spese importanti, tra cui bollette si, ma anche e soprattutto le spese mediche” – ha concluso.

Ad oggi, il costo medio del riscaldamento (al mese) può superare anche i 50 euro. La variabilità della spesa in questione è però molto elevata e dipende da diversi fattori. Per le bollette, il costo, supera anche i 200 euro. Anche in questo caso si tratta di costi che subiscono variazioni a seconda dei casi. In tanti però, anche per via degli aumenti dei prezzi nei supermercati, stanno facendo il possibile nel tentativo di risparmiare anche solo un euro in più.  “Sarà davvero difficile – ha detto infine una mamma – possono fare tutte le manovre che vogliono, questo non cambia il fatto che ci sono persone che dovranno faticare sempre il doppio per poter vivere più o meno una vita normale. E non bisogna dimenticarsi che c’è sempre chi sta peggio. In casa noi abbiamo ridotto drasticamente i consumi, facciamo la spesa con intelligenza, accendiamo il riscaldamento solo un’ora o due ore la sera, per non cenare al freddo, ma per tutto il resto facciamo solo sacrifici. E nonostante questo stiamo meglio di tanti altri, senza soluzioni serie la situazione non potrà che peggiorare” – ha concluso.

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