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Bari, a Natale commessi sottoposti a turni di lavoro massacranti: “Non sono tutelati”

Pubblicato da: Adalisa Mei | Sab, 19 Novembre 2022 - 07:30
foto freepik

Turni di lavoro di 12 ore consecutive senza sosta. Sabato e domenica inclusi. Nessun giorno di riposo durante la settimana previsto. Questa è la sorta di ‘schiavitù moderna’ a cui sono sottoposti i lavoratori, principalmente commessi, all’interno dei negozi nel periodo di Natale. Tante sono le segnalazioni e le lamentele dei dipendenti di attività di Bari, anche del centro, esasperati dai turni di lavoro massacranti a cui molte volte non riescono a sottrarsi. Magari per paura di perdere l’occupazione.

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I commessi praticamente lavorano no stop dai primi di dicembre, quindi con l’arrivo della festa dall’Immacolata, fino a tutta l’Epifania. Per poi continuare ancora nel periodo dei saldi. Come ci conferma Barbara Neglia, segretario generale Filcams Cgil Puglia: “Quando arriva Natale non esiste orario, non esiste festa e riposo. Non esiste nessun alcun tipo di regolamentazione per i lavoratori all’interno dei negozi. Dalla nostra esperienza  – precisa a Borderline24 Neglia – posso con certezza affermare che le ore supplementari ed extra per la maggior parte delle volte non sono retribuite. Di solito le ore di straordinario vengono forfettizzate, ma questo accade nelle situazioni più favorevoli. In alcuni casi non è previsto alcun rimborso. Non esiste alcuna forma di tutela per i commessi”.

“Il problema sostanziale – precisa però Neglia – è che difficilmente a noi sindacati vengono rappresentate le situazioni di difficoltà dei lavoratori nei negozi privati. L’iscrizione al sindacato infatti potrebbe avere delle ripercussioni con il titolare che vive il rapporto con noi sindacalisti come una sorta di intromissione. All’interno dei piccoli negozi la nostra rappresentanza è quindi molto risicata.  C’è una sorta di resa dei lavoratori che sanno, che quando arriva Natale, c’è molto poco da fare. Devono solo lavorare”.

“La festa non si vende” è questo lo slogan si cui si batte proprio la Filcams Cgil Puglia. “Non esiste salario  – precisa infatti il segretario generale – che possa ricompensare la mancata fruizione di una festa in famiglia.  Il lavoratore non deve abbassare la testa, per paura di ripercussioni di carattere occupazionale successive. Al netto delle grandi catene, che sono sindacalizzate, quello che bisogna dire ai lavoratori è che il lavoro festivo ed extra se non è incluso contrattualmente, non è obbligatorio”.

Nelle grandi catene così come nella grande distribuzione i lavoratori sono più tutelati. “Qui – precisa infatti Neglia – i lavoratori si confrontano con le organizzazioni sindacali che possono al meglio tutelare i loro diritti. All’interno delle grandi catene, esiste appunto il contratto del weekendista che va a sopperire la mancanza di disponibilità legittima dei dipendenti di non lavorare la domenica e durante i festivi. Questo contratto dà la possibilità a chi lo desidera di poter lavorare solo sabato e domenica sostituendo quindi coloro che lavorano nel corso della settimana. L’esistenza di questo contratto implica quindi una maggiore tutela dei lavoratori infrasettimanali all’interno delle grandi catene”.

(Foto Freepik)

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