L’endometriosi è una malattia cronica e progressiva, dalle cause ancora sconosciute, caratterizzata dalla presenza anomala di un tessuto simile a quello dell’endometrio. Il tessuto endometriosico, sotto l’influsso degli ormoni, prolifera e causa noduli, cicatrizzazioni, aderenze e una conseguente risposta infiammatoria. Le lesioni di endometriosi possono interessare comunemente gli organi pelvici, come le ovaie, le tube, i legamenti larghi dell’utero, i legamenti uterosacrali, il cavo di Douglas e il colon, ma anche riguardare organi extra-pelvici, come gli ureteri, la vescica, la vagina, la cervice uterina, il retto, l’intestino cieco, l’ombelico, le cicatrici chirurgiche e, meno frequentemente, il fegato, il polmone, il diaframma, le pleure o il pericardio.
Esistono dei campanelli d’allarme per i quali è opportuno insospettirsi: dismenorrea (dolore mestruale invalidante), dolore pelvico, dolore rettale, dolore lombare, problemi intestinali, problemi urologici (come dolore o difficoltà durante la minzione), dischezia (dolore e/o difficoltà durante la defecazione), dispareunia (dolore durante i rapporti sessuali), difficoltà nel concepimento, stanchezza cronica. Al manifestarsi di questi sintomi, è indispensabile rivolgersi al medico di base o ad un ginecologo che indirizzino le potenziali pazienti verso un centro specializzato nel trattamento della patologia che disponga di un’équipe multidisciplinare, sia in fase diagnostica sia in fase operativa, fattore indispensabile, alla luce della varietà delle localizzazioni e dei sintomi. Si stima che, in Italia, le persone affette da endometriosi siano oltre 3 milioni. Prima di giungere ad una diagnosi, ogni persona affetta dalla patologia trascorre, in media, tra gli 8 e i 10 anni di dolori senza nome.
L’endometriosi non ha cura. Per contenere i danni che essa provoca esistono tre tipi di azioni mirate:
- Terapia chirurgica, ovvero l’intervento, solitamente in laparoscopia, cui si ricorre in casi estremamente gravi, in cui il dolore risulti non gestibile oppure il tessuto endometriosico infiltri organi e tessuti circostanti.
- Terapia farmacologica, ovvero la sospensione del ciclo mestruale attraverso l’assunzione di ormoni a bassi dosaggi, al fine di impedire al tessuto di proliferare.
- Diagnosi precoce. Riconoscere tempestivamente l’insorgere della patologia potrebbe prevenire i gravissimi danni da essa causati e permettere a chi ne è affetta una vita quanto più normale possibile.
La diagnosi precoce è possibile soltanto attraverso l’informazione e la formazione. Le operazioni di informazione e sensibilizzazione sono rivolte a tutti. Soltanto attraverso la conoscenza dei sintomi, infatti, una potenziale paziente può prestare maggiore attenzione al manifestarsi di essi ed essere spinta a parlarne con qualcuno che possa indirizzarla verso la giusta diagnosi. La formazione è invece rivolta al personale sanitario, attraverso il cofinanziamento di borse di studio per la formazione di nuovi medici nella diagnosi e nel trattamento dell’endometriosi ed investimenti consistenti per la formazione del personale medico e paramedico con percorsi formativi specifici rivolti ai medici di base e al personale dei consultori.
Su tali basi fonda il proprio operato l‘Associazione Lotta Italiana per la Consapevolezza sull’Endometriosi – A.L.I.C.E. ODV. A.L.I.C.E. ODV è partner ufficiale della Worldwide Endomarch e organizza l’edizione italiana della marcia mondiale per la consapevolezza sull’endometriosi; si tratta della più grandi manifestazioni al mondo per la lotta ai diritti delle persone con endometriosi. Quest’anno, la marcia si terrà a Roma il 25 marzo 2023.