Sono 3628 le nuove persone che si sono rivolte ai Centri di ascolto e ai servizi delle Caritas Parrocchiali nel 2021. Che si aggiungono alle circa 18 mila persone seguite dalle parrocchie e dai servizi di Caritas diocesana, nel 2020. È quanto risulta da rilevazione condotta a livello diocesano dall’Osservatorio delle Risorse e delle Povertà di Caritas diocesana. Le 126 parrocchie nella maggioranza dei casi hanno intensificato i propri sforzi attraverso il lavoro dei volontari impegnati sull’intero territorio diocesano. Le principali richieste sono state quelle di lavoro, sostegno socio-assistenziale, pagamento utenze.
Per quanto riguarda gli interventi effettuati dalle diverse realtà parrocchiali, i dati principalmente rilevati sono stati: beni e servizi materiali, ascolto, pagamento di utenze domestiche, sussidi e aiuti economici. Si registra inoltre che sono state assistite 1076 famiglie monogenitoriali. Le persone che principalmente che si sono rivolte presso i servizi e centri parrocchiali sono: disoccupati in cerca di nuova occupazione e – persone con impiego irregolare anche a causa della pandemia.
Le 13 mense del Coordinamento Caritas che insistono principalmente sulla Città di Bari e Bitonto, hanno distribuito nel 2021, 72057 pasti e nel 2022 al 31 ottobre, 62082 pasti. La presenza dei cittadini stranieri è pari al 10%. Il Centro di accoglienza notturno “don Vito Diana”, gestito dalla Fondazione “Santi Medici Cosma e Damiano” di Bitonto, nel 2021 ha ospitato complessivamente 80 uomini stranieri e 21 uomini italiani. L’associazione Micaela Onlus, ente che si occupa di donne vittime di tratta ai fini dello sfruttamento sessuale ha incontrato 147 donne su strada, ha effettuato 8oo interventi di counseling sanitario ed interventi e relativi accompagnamenti, 243 interventi di counseling sociale, 8 accoglienze residenziali, 2 tirocini lavorativi.
Emergenza Ucraina. Da febbraio a luglio sono state accolte dalle comunità parrocchiali e religiose 65 persone di cui 35 adulti e 30 minori. L’inverno è alle porte e la crisi energetica continua a colpire le famiglie. Inoltre, l’aumento esponenziale delle bollette sta mettendo a dura prova la tenuta di diverse aziende e attività commerciali. Servono interventi urgenti e mirati per sostenere le situazioni di maggiore difficoltà. Tanti fratelli e sorelle non si rivolgono ai servizi istituzionali o alle caritas per vergogna e per un forte senso di dignità. Quest’ultimi rischiano di diventare i nuovi poveri invisibili ai nostri occhi. Vi è la necessità di ritornare a forme di welfare di quartiere e di condominio, dove il vicino di casa sia in grado innanzitutto di intercettare vecchie e nuove situazioni di disagio ed orientarle alla rete sociale del territorio. La pandemia ha cronicizzato alcune forme di individualismo. Torniamo ad incrociare gli sguardi delle persone, a partire dai più fragili. Ora più che mai vi è un forte bisogno di comunità.