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‘Marnarid’, a Bari è il tempio dei dolci da 160 anni: “Aumento bollette? Problema serio, ma ottimisti”

Pubblicato da: Adalisa Mei | Mar, 8 Novembre 2022 - 07:30
Da Marnarid sembra che il mondo si sia fermato. In piazza dell’Odegitria 16, proprio di fronte alla Cattedrale, non si può che rimanere affascinati dalla bottega di dolciumi che sfoggia con orgoglio ancora la sua insegna antica e le sue vetrine dal sapore vintage. Marnarid, in dialetto ‘marinaretto’, è una istituzione per Bari e per i baresi. Entrare nel negozio dei cinque fratelli Sifanno è una esperienza. E’ sempre piena di gente, soprattutto di signore, pronte a scegliere i dolci per ogni nascita, battesimo, cresima e comunione.
Marnarid è una azienda familiare che fa la storia della città di Bari da 160 anni circa. E’ stata fondata nel 1865 dalla famiglia di Donato Bitetto. “Mio padre abitava proprio dietro il negozio – ha spiegato a Borderline24 Franco Sifanno, uno dei cinque fratelli titolari dell’attività – e fu cresciuto tra i banconi della bottega. Cominciò a lavorare già a 7 anni come garzone. Poi negli anni ’70 (nel 1973 per esattezza) la famiglia Bitetto cedette l’attività a mio padre”.
Domenico Sifanno a Bari era conosciuto come ‘Ba Mngùcc Marnarid’. E’ morto nel 2018 e il quell’occasione il sindaco Antonio Decaro definì il negozio come “un luogo simbolo del commercio più autentico ed ospitale della Città vecchia. Tutta la città ha potuto riconoscere alla famiglia il grande lavoro svolto nel tempo e la capacità di innovarsi nel solco della tradizione”.
Domenico Sifanno ha lasciato Marnarid in eredità a 5 fratelli e 4 sorelle. Come spiega Franco, uno dei fratelli: “Noi lavoriamo e continuiamo a lavorare da 160 anni. Siamo riusciti a superare tutte le difficoltà, guerre economiche, belliche, il colera e la pandemia. Il nostro è un lavoro non solo di dettaglio. Distribuiamo i nostri prodotti a Bari, ma anche in tutta la provincia e all’estero. Abbiamo clienti anche in sud Africa e Stoccolma. Non lavoriamo proprio con i turisti. Vengono solo a visitare il negozio.
Sicuramente subiamo il peso dell’aumento delle bollette – continua Sifanno – . Il problema non è grave, ma gravissimo. Tante aziende produttrici sono costrette a chiudere. Noi siamo ottimisti per il nostro futuro, ma penso alle difficoltà che stanno incontrando le altre attività imprenditoriali. Noi lavoriamo tanto, ma guadagniamo poco. Siamo una azienda a livello familiare e cerchiamo di andare avanti senza troppe pretese. Lavoriamo tutti i giorni – conclude – tranne la domenica che la dedichiamo al Signore”.
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