“La partita di venerdì sera è stato un momento di grandissima emozione per tutti i tifosi baresi e non solo, ma quando ho avuto la necessità di portare la mia bimba in bagno ho capito che lo stadio non è per tutti”. È quanto raccontato a Borderline24 da una mamma e tifosa dell’SSC Bari, reduce da una disavventura che ha riguardato nello specifico una delle sue figlie, nel corso della partita Bari-Ternata. Ma andiamo per gradi.
Siamo allo stadio, nel corso del match tenutosi venerdì scorso, gara che ha visto segnare al San Nicola circa 40mila presenze. La mamma, intenta a seguire la gara in curva Nord, accompagna una delle sue figlie al bagno, ma non appena arrivata, si ritrova dinanzi ad uno “spettacolo poco gradevole”. “Ammesso e concesso che ci siano i bagni per donne e bambine, non pervenuti – ha spiegato la mamma – c’erano moltissimi tifosi intenti a urinare in aiuole e dintorni. Sembrava di essere in un bagno a cielo aperto. Vorrei ricordare ai tifosi della Nord – ha tuonato la mamma – che essere in una tale posizione non autorizza le persone in questione ad essere incuranti di chi li circonda, soprattutto se si tratta di donne e bambine. Specifico, sono una donna moderna ed emancipata, ma il senso del decoro non bisogna perderlo mai” – ha evidenziato. Ma la rabbia non è solo nei confronti dei tifosi.
“La curva Nord – ha spiegato ancora la mamma – è il tempio del Bari. Tifo e seguo questa squadra da quando ero piccolina, frequento lo stadio da sempre. Adesso ci porto le mie figlie quando la partita è carina. Era tutto fantastico, ma alla resa dei conti, quel senso di accoglienza di cui tanto parlano sindaco e società non trova riscontro nella pratica. Se uno ha un’esigenza come quella di portare una bambina in bagno e non può farlo, aprire alle famiglie non ha senso. È stupido forse, ma è anche tanto grave. I bagni della Nord sono impraticabili, non ti puoi neanche avvicinare. Non credo neanche di aver visto un bagno per le donne, proprio per questo ho optato per l’aiuola, ritrovandomi poi ad assistere al triste spettacolo” – ha evidenziato sottolineando di aver inviato una mail alla società per evidenziare il problema.
“La Nord è il tempio del Bari, la zona per eccellenza dei tifosi – ha detto infine la mamma – però se apri a tutti devi garantire i servizi, altrimenti dici alle mamme e alle bambine di non andare alla Nord. Non è giusto. Si tratta di un luogo che tutti dovrebbero frequentare con serenità, il fatto che il bagno non ci sia mi sembra una follia. Mi piacerebbe che una società attenta alla crescita della città, dello stadio e della squadra, sia attenta a tutti gli aspetti, non solo le luci, le sciarpe e la scenografia. Ho assistito a scene da preistoria. Io che frequento lo stadio da almeno 40 anni mi vergogno perché il calcio, il Bari, lo stadio, le emozioni e la gioia di condividere quei momenti, sono colorati anche di rosa. Nonostante tutto però, sempre forza Bari, nella speranza che qualcuno intervenga quanto prima” – ha concluso.
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