“Ambiente lavorativo stressante, ma stimolante. I ritmi sono frenetici”. Gli assistenti alle vendite dei grandi marchi internazionali descrivono, per la maggior parte, con queste parole la loro esperienza lavorativa a Bari per i brand più famosi. Solo in rari casi lamentano “turni di lavoro massacranti”.
In questo periodo in cui brand di respiro internazionale sono alla ricerca di personale in vista dell’arrivo del Natale, Borderline24 ha ascoltato le esperienze di chi ha firmato un contratto con loro. Molti si ritengono fortunati per la retribuzione, “in linea con il contratto collettivo nazionale del lavoro”. Ma ci assicurano, “non è tutto oro quel che luccica: la stragrande maggioranza dei brand non garantisce assunzioni, ma soltanto contratto a chiamata e a tempo determinato”. Quindi cercano di rinforzare il proprio organico principalmente per il periodo natalizio o in quello dei saldi.
Molte ragazze e ragazzi sostengono quindi che lavorando per le catene internazionali non si ha una “stabilità lavorativa”. Per essere assunte dai grandi marchi inoltre sono privilegiate le figure che hanno maturato un’esperienza precedente presso aziende del fashion retail e che hanno sviluppato capacità di problem solving, attitudine al lavoro in team, uniti a ottime doti dialettiche e relazionali.
Fondamentale la conoscenza della lingua inglese (in alcuni casi è ‘gradito’ anche il francese) e dei principali strumenti informatici. Costituisce, in alcuni casi titolo preferenziale la conoscenza del fashion system e delle tecniche di visual merchandising. Quindi per far parte del team è fondamentale avere una esperienza pregressa.
“L’importante – spiega a Borderline24 Francesca che svolge da anni il lavoro di addetta alle vendite collaborando sia per marchi internazionali che per negozi privati – che si è pagati per il lavoro che si svolge. Si timbra un cartellino con l’orario di uscita ed entrata. Sono pagati anche gli straordinari. Il problema – precisa però Francesca – sono i negozi privati, o almeno la maggior parte di loro.
In alcuni negozi del centro di Bari – commenta – ho anche percepito una busta paga di 800-850 euro per 45-50 ore settimanali. Venivo quindi pagata con uno stipendio di un part-time, lavorando full-time. Nessuno ti paga gli straordinari. Neanche un euro in più. In alcuni casi sono stata letteralmente sfruttata. E’ veramente difficile trovare titolari di lavoro che ti propongono contratti di lavoro in regola. Molte volte bisogna accontentarsi per riuscire a portare a casa uno stipendio”.
Ma Francesca precisa: “Non sono ovviamente tutte così le piccole realtà. Io per esempio sono stata fortunata, ho attualmente un contratto in regola, in un negozio nel pieno centro di Bari”. In alcuni casi gli addetti alle vendite lamentano anche contratti al limite della legalità: turni di lavoro di diciotto ore, compreso i weekend, con buste paga da 500 euro.
Secondo il contratto collettivo nazionale, la busta paga dei commessi cambia a seconda del livello in cui si è inquadrati. Fanno parte del primo e secondo livello i commessi dirigenti. Il livello 1, rispetto al livello 2, ha uno stipendio più alto, che può arrivare anche a 1800 euro netti al mese. Le mansioni sono generalmente di responsabilità e di coordinazione come, ad esempio, fare ordini, gestire il personale, occuparsi di chiusure cassa e versamenti in banca. Al livello tre appartengono i capo-commessi, quelli che di solito si trovano al registratore di cassa e si occupano degli allestimenti. Il loro stipendio è di circa 1400 euro netti al mese.
I commessi di livello 4 e 5 forniscono solitamente assistenza ai clienti, indicano taglie, modelli e mostrano il prodotto per la prova in camerino. Per un aiuto commessa 5° livello retribuzione oscilla tra i 1200 e i 1000 euro netti al mese, che possono variare in base agli orari di lavoro. Appartengono al livello 6 e 7 gli apprendisti, ovvero coloro che fanno affiancamento e sistemano i vestiti provati. Lo stipendio commesso riservato a questa categoria si aggira intorno agli 800 euro netti al mese.
Leggermente inferiore è lo stipendio commessa part-time che, al di là del livello in cui è inquadrata, guadagna in media 780 euro netti al mese. L’orario pieno per chi svolge il lavoro di commessa è di 40 ore settimanali; 24 ore per chi ha un contratto part-time. Il sabato è considerato giorno di lavoro, così come la domenica per le commesse dei centri commerciali o delle grandi città. Il giorno di riposo è uno ogni sei di lavoro. Gli straordinari, che possono giungere ad un massimo di 250 ore all’anno, prevedono una maggiorazione della paga oraria.
(Foto freepik)