Il Comune di Bari si costituirà parte civile nel processo che si terrà il prossimo gennaio nell’ambito dell’inchiesta che ha portato all’arresto, tra gli altri, della consigliera comunale di Bari Francesca Ferri, del compagno Filippo Dentamaro e dell’ex consigliere regionale Nicola Canonico.
L’indagine, in particolare, è partita in seguito alla denuncia di due dipendenti del Comune che, secondo quanto emerso, avrebbero subito minacce con toni aggressivi. Gli imputati, più nello specifico, avrebbero minacciato i due dipendenti costringendoli a compiere atti d’ufficio, nel tentativo di influire sugli stessi, nella procedura di liquidazione dei rimborsi degli oneri retributivi e contributivi spettanti ai due imputati.
In particolare, Dentamaro, si legge nel decreto di citazione in giudizio “con toni imperativi e con atteggiamento aggressivo pretendeva la predisposizione immediata di una nuova determina di rimborso in sostituzione di quella già emessa di 7.567,77 euro per il periodo settembre-dicembre 2019, con una di importo inferiore per i mesi di settembre ad ottobre 2019 da pagare immediatamente”. Ferri, invece, sempre secondo quanto scritto nella citazione “interveniva dopo essere stata chiamata dal primo” (Dentamaro), dicendo con toni aggressivi che avrebbe denunciato e fatto trasferire presso altro ufficio – pubblicando inoltre il nome sui giornali – uno dei due dipendenti intimandogli inoltre di “fare attenzione perché non sarebbe finita li”.
In totale, nell’ambito dell’operazione antimafia condotta da polizia, carabinieri e guardia di finanza ci sono stati 19 arresti (due ai domiciliari). Le forze dell’ordine dirette dai magistrati della Procura del capoluogo ipotizzano uno scambio elettorale politico-mafioso per le elezioni amministrative di Bari 2019 e di Valenzano dello stesso anno.