Solo in casa, con problemi di salute, senza che nessuno gli porti nemmeno la spesa. E’ la situazione che dallo scorso agosto vive un 70enne leccese detenuto agli arresti domiciliari nella sua abitazione alla periferia della città, dopo una condanna per il tentato furto di un maglione in un grande magazzino. A portare alla luce il caso è il legale dell’uomo, avv. Giuseppe Russo preoccupato per la piega presa dagli eventi soprattutto dopo che il magistrato del Tribunale di Sorveglianza ha respinto l’istanza avanzata per far ottenere alcune ore di libertà all’uomo per permettergli di uscire e provvedere egli stesso alle proprie necessità oltre che per favorire un graduale reinserimento sociale.
“Il magistrato ha ritenuto al momento di non accogliere la richiesta ritenendo il mio assistito non affidabile”, spiega il legale precisando che il 70enne dopo aver ottenuto l’affidamento in prova ai servizi sociali alla fine del processo, aveva tenuto alcune condotte illecite, in quanto era stato sorpreso una volta alla guida senza patente e in compagnia di persone con precedenti penali, tanto che era così finito ai domiciliari dove, a meno di novità, dovrebbe restare fino al prossimo giugno.
“La sua è una situazione al limite del paradosso – spiega ancora il legale – Non ha nessuno. L’unica figlia dopo aver provveduto per alcuni mesi a lui, ora con la riapertura delle scuole, non può più perchè lavora ed è madre di quattro figli”. “Senza nessun aiuto, ultrasettantenne, che deve fare questa persona da sola chiusa in casa, in questo rione dove non c’è niente nel raggio di due chilometri e non può neppure chiedere ad un vicino di comprargli del pane e della pasta?”. Ne dà notizia l’Ansa.