Il Sacrario militare dei Caduti d’Oltremare di Bari, spesso considerato della seconda guerra mondiale per le numerose spoglie dei soldati conservate, custodisce al suo interno anche coloro che perirono in Albania durante la Grande Guerra. Deve il suo nome al fatto che gli oltre 70.000 resti mortali che vi si trovano provengono dalla dismissione dei cimiteri di guerra costruiti nei territori d’oltremare dove operarono le unità italiane durante i due conflitti mondiali (Balcani, Africa Settentrionale e Africa Orientale). Recentemente sono stati traslati all’interno del Sacrario anche quei soldati periti nei campi di concentramento o di lavoro istituti dopo l’8 settembre 1943 nel territorio della ex Repubblica Democratica Tedesca.
Il presidente del primo Municipio, Lorenzo Leonetti, precisa che: “Si tratta di un luogo sacro, forse poco conosciuto, che noi tutti baresi abbiamo l’obbligo di visitare e di contemplare. Un luogo che, grazie alla sua maestosa presenza, onora la nostra città. Ringrazio lo Stato Maggiore dell’Esercito per questo importante intervento illuminotecnico. L’impianto è provvisto di un dispositivo che consente il cambio dei colori dell’illuminazione. Da oggi circolare di sera su via Gentile avrà un significato diverso”.