La finanza arriva tra i banchi di scuola. Che cos’è il reddito? E il risparmio? Come vengono usati i soldi delle tasse? Perché si chiede un prestito? Cosa sono le cripto-attività? Il progetto “Educazione Finanziaria nelle scuole” della Banca d’Italia presentato oggi a Bari risponde a queste e molte altre domande con l’obiettivo di rendere gli studenti consapevoli dei principali meccanismi economici e finanziari che sono alla base di decisioni importanti nella vita e di una partecipazione attiva alla società.
L’iniziativa è caratterizzata da percorsi formativi dedicati ai docenti, in cui la Banca d’Italia offre una chiave di lettura di questi meccanismi. I docenti affronteranno poi questi temi in classe integrandoli nell’insegnamento curricolare delle diverse discipline tra cui anche l’educazione civica.
Con le iniziative di educazione finanziaria, quindi la Banca d’Italia intende trasmettere competenze di base di economia e di finanza per aiutare i cittadini a compiere scelte finanziarie più consapevoli e a comprendere meglio il funzionamento dell’economia. I giovani si trovano oggi a dover fronteggiare situazioni e scelte finanziarie più impegnative di quelle vissute alla stessa età dai loro genitori. L’educazione finanziaria nelle scuole può produrre anche benefici “indiretti” per le famiglie: i giovani possono stimolare dialogo e riflessioni anche con i genitori.
“In questo momento storico complicato e di grandi accadimenti – ha precisato nel corso di un incontro il presidente della sede di Bari della Banca d’Italia, Sergio Magarelli – è fondamentale avere una educazione finanziaria. Vogliamo dare alla gente uno scudo, qualcosa che possa consentire agli adulti e ai ragazzi di fare scelte consapevoli in relazione ai propri interessi. Va da sé che questo percorso virtuoso favorisce un miglioramento dell’intero sistema finanziario e creditizio la cui supervisione è affidata alla Banca d’Italia”.
Magarelli precisa ancora: “E’ interesse di tutti che i rapporti tra cliente e banca e operatore del credito siano più trasparenti e corretti e siano avulsi da qualsiasi tipo di condizionamento. Tutti i flussi finanziari, tutti i rapporti economici devono essere liberi da da distorsioni che in qualche modo fanno infiltrare la criminalità organizzata nell’economia sana e legale che è protesa allo sviluppo. Il presidio all’accesso a questo canale deve essere massimo. Noi siamo parte di questo presidio e l’educazione finanziaria crea un’alleanza tra il cittadino, gli operatori e le autorità che devono mantenere indenne questo percorso teso allo sviluppo della società e dell’economia”.
“Il mondo della scuola ha iniziato un percorso con la Banca d’Italia all’incirca 14 anni fa sull’educazione finanziaria- ha spiegato Giuseppe Silipo, direttore generale dell’ufficio scolastico regionale pugliese-. Quindi la scuola si apre ai massimi attori istituzionali e grazie a loro e alla banca d’Italia riusciamo a formare l’intera comunità scolastica a partire dai dirigenti scolastici, poi ai docenti per arrivare poi alle singole classi e agli alunni. L’iniziativa è strutturata in modo capillare. Tramite un incontro con i dirigenti scolastici programmiamo all’interno della offerta formativa dei singoli istituti anche dei percorsi di educazione finanziaria con percorsi concreti”.