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Sanità in Puglia al collasso, sindacati pronti a manifestare: “Basta attese, garantire la tutela occupazionale”

Pubblicato da: redazione | Mer, 5 Ottobre 2022 - 17:00

“Basta attese! La Regione Puglia fornisca risposte e garantisca i diritti dei lavoratori e la tutela occupazionale”. Così in una nota le segreterie regionali Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl  che hanno deciso di indire un sit in di protesta sotto la sede dell’assessorato alla Salute e del Dipartimento Promozione della salute,  a Bari in via Gentile 52, il giorno 07 ottobre 2022 dalle ore 11:00 con le sole Segreterie territoriali delle sei province della Regione. Il 21 ottobre sarà indetta, invece, una grande manifestazione regionale che coinvolgerà tutti i lavoratori della Sanità pubblica, privata e del terzo settore sotto la Presidenza della Regione Puglia.

Le Organizzazioni sindacali rivendicano: 1) la stabilizzazione del personale precario e l’assunzione di personale attraverso lo scorrimento delle graduatorie concorsuali per far fronte alla grave carenza di personale; 2) il riconoscimento del Premio Covid anno 2020 per i lavoratori della Sanità pubblica e delle Sanitaservice che nonostante l’accordo regionale sono ancora in attesa di ricevere dalle Aziende sanitarie le somme spettanti per il servizio prestato dal 15 marzo 2020 al 15 maggio 2020; 3) la corretta applicazione del Decreto Calabria e l’attualizzazione dei piani triennali del fabbisogno di personale 2023-2025; 4) omogeneizzazione trattamento servizio sostitutivo della mensa in tutte le aziende e gli enti del SSR; 5) internalizzazione sanità service (118, CUP ecc.); 6) la tutela occupazionale dei lavoratori a tempo determinato delle Sanitaservice; 7) la tutela occupazionale dei lavoratori dei servizi domiciliari impegnati nell’assistenza ai soggetti ultrasessantacinquenni non autosufficienti; 8) l’applicazione del CCNL Sanità privata alle Strutture di riabilitazione psichiatrica. 9) Ritiro DGR “SGO82” e avvio tavoli paritetici su regolamenti e tariffe di tutti i
settori interessati.

“Alcuni provvedimenti regionali rischiano di portare indietro di 20 anni la nostra Regione e vanificare gli sforzi fatti nel garantire dignità e giusto salario per i lavoratori della riabilitazione psichiatrica – continua la nota –  Sono a rischio migliaia di lavoratori dei servizi domiciliari che prestano assistenza ai soggetti ultrasessantacinquenni non autosufficienti in quanto non vengono individuate dai Comuni e dagli Ambiti territoriali le fonti di finanziamento alternative ai “buoni di servizio”. Le aziende sanitarie sono a rischio collasso per la grave carenza di personale e i lavoratori a tempo determinato attendono con ansia la stabilizzazione così come previsto dalla legge Madia e della legge di Bilancio 2022. Queste sono solo alcune delle criticità che verranno portate all’attenzione del governatore Michele Emiliano su cui si attendono da mesi risposte e su cui non si è più disponibili a perdere altro tempo”, conclude la nota.

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