Il coordinamento antifascista di Bari e provincia rivolge un appello al sindaco Antonio Decaro e all’amministrazione comunale di Bari perché si provveda con urgenza al restauro del complesso monumentale dedicato ai Caduti della strage di via Niccolò dell’Arca (28 luglio 1943). A causa dello stato di degrado dell’area e dopo il recente atto di vandalismo che ha colpito la lapide del Comitato di liberazione nazionale è necessario intervenire tempestivamente, stralciando tali lavori dal progetto di riqualificazione dell’intera piazza Umberto I.
“La storica lapide il cui testo fu dettato dal Comitato di Liberazione Nazionale ad un anno dalla strage del 28 luglio 1943 in via Niccolò dell’Arca è stata gravemente danneggiata lo scorso 6 settembre. L’atto vandalico – scrive in una nota l’Anpi – ha messo in evidenza quanto sia in pericolo l’intero complesso monumentale dedicato alla Resistenza, che versa da anni in uno stato di degrado intollerabile. La mancanza di una cura costante – ambientale e culturale – dei luoghi è senza dubbio all’origine del vandalismo che si impone sempre laddove viene meno la consapevolezza del valore storico e civile del monumento”.
“L’anno prossimo – continua la nota – ricorre l’ottantesimo anniversario della strage di via Niccolò dell’Arca, un appuntamento importante per la città di Bari, insignita della medaglia d’oro al valore civile per la resistenza opposta al nazifascismo, resistenza di cui l’eccidio del 28 luglio 1943 costituisce uno dei capitoli essenziali. Non è pensabile che a questo appuntamento si giunga con il complesso monumentale nelle condizioni in cui versa attualmente. Peraltro, la progettazione e i lavori della riqualificazione della piazza Umberto I non potranno certo concludersi per quella data”.
Per questi motivi le associazioni, i sindacati, i partiti, gli antifascisti e le antifasciste chiedono che l’amministrazione comunale di Bari disponga lo stralcio dell’area del complesso monumentale dalla procedura per la riqualificazione di piazza Umberto I e provveda urgentemente e d’intesa con i progettisti già incaricati della stessa riqualificazione e con la Soprintendenza all’Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Città Metropolitana di Bari, al restauro e alla protezione dell’intero complesso, comprendente la lapide danneggiata e il monumento realizzato nel 1973, opera di Riccardo Vecchietti, e alla messa in sicurezza delle venti pietre di inciampo – opera di Arturo Cucciolla, per iniziativa delle organizzazioni antifasciste – collocate nel 2013 dalla stessa amministrazione comunale di Bari.