“È impossibile schermare del tutto il caro energia”. Lo hanno detto i ministri delle Finanze dell’Eurozona al termine della riunione tenutasi a Lussemburgo, in seguito alla quale, gli stessi, si sono impegnati a coordinare le rispettive misure nel tentativo di “preservare le condizioni di concorrenza equa e l’integrità del mercato unico, anche evitando misure fiscali dannose”.
“Serve anche un coordinamento stretto delle politiche economiche in senso lato, per affrontare le sfide che abbiamo di fronte” – hanno sottolineato i ministri che hanno voluto precisare l’obiettivo di adesso: “cercare di evitare che lo shock dei prezzi dell’energia produca effetti secondari e un’accelerazione delle dinamiche inflazionistiche”. Nel corso dell’incontro i ministri hanno riconosciuto l’impossibilità da parte dei governi di proteggere completamente le loro economie dagli effetti “dell’aumento senza precedenti dei prezzi dell’energia poiché l’area dell’euro è un importatore netto di energia”.
La volontà, attualmente, sarebbe quella di “concentrare sempre più il sostegno su misure efficienti in termini di costi, in particolare misure di reddito eccezionali, temporanee e mirate ai più vulnerabili”. Lo ha sottolineato tra gli altri il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe, che ha invitato i ministri delle Finanze della zona euro “a uno scambio di vedute con la segretaria americana al Tesoro, Janet Yellen, a Washington il prossimo 13 ottobre”.
“È essenziale – ha proseguito – mantenere e rafforzare la forte collaborazione con un partner importante e fidato come gli Stati Uniti”, ha aggiunto, citando il successo l’incontro analogo tenutosi a Bruxelles lo scorso anno” – ha concluso. La risposta, dall’Italia, è arrivata dal commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni, che al termine della riunione ha dichiarato che “Le azioni intraprese a livello nazionale hanno importanti ricadute sugli altri Stati membri, quindi un approccio coordinato a livello europeo è più che mai cruciale”.
“Dobbiamo rispondere collettivamente alle sfide attuali – ha sottolineato – in uno spirito di solidarietà e unità tra gli Stati membri, salvaguardando il mercato unico. Abbiamo potuto evitare il rischio di frammentazione nelle settimane più buie della pandemia e dobbiamo fare lo stesso oggi. Questo non è il momento di dare colpe a questo o quello sforzo” di contrastare il caro energia “da parte dei singoli Stati membri, questo è il momento di cercare di aumentare il livello della nostra solidarietà comune” – ha concluso rispondendo a una domanda sul maxi-pacchetto di aiuti da 200 miliardi di euro varato dalla Germania.
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