Non è pericoloso, se si cuociono bene i cibi, ma nei soggetti a rischio – come gli immunodepressi – può avere esiti mortali. Dopo i 3 morti (ed oltre 60 ricoveri) causati dal microrganismo. Resta alta l’attenzione del Ministero a seguito dell’aumento di casi clinici di listeriosi alimentare registrati in diverse regioni italiane, dovuti alla contaminazione di alimenti da parte del batterio Listeria monocytogenes. Ma come tutelarsi da questo batterio? Ecco vademecum dei medici:
-Lavarsi spesso le mani, pulire frequentemente tutte le superfici e i materiali che vengono a contatto con gli alimenti (utensili, piccoli elettrodomestici, frigorifero, strofinacci e spugnette).
-Conservare in frigorifero gli alimenti crudi, cotti e pronti al consumo in modo separato e all’interno di contenitori chiusi.
-Cuocere bene gli alimenti seguendo le indicazioni del produttore riportate in etichetta
-Non preparare con troppo anticipo gli alimenti da consumarsi previa cottura (in caso contrario conservarli in frigo e riscaldarli prima del consumo).
-Non lasciare i cibi deperibili a temperatura ambiente e rispettare la temperatura di conservazione riportata in etichetta.
A luglio è nato il “Centro regionale di riferimento per la Listeria monocytogenes presso l’unità operativa territoriale Toscana nord”, dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana “M.Aleandri”. Un provvedimento nato per incrementare gli interventi nel settore della sicurezza alimentare. L’atto fu attivato dalla giunta toscana, perchè – così la regione in una nota – “Nell’ambito dei patogeni a trasmissione alimentare, la Listeria monocytogenes, batterio responsabile della listeriosi, costituisce uno dei maggiori rischi per la sanità pubblica”.