Beppe Grillo, fondatore del M5s, è stato condannato per diffamazione aggravata nei confronti della ex parlamentare barese del Pd, Cinzia Capano. Lo ha deciso la terza sezione della Corte d’Appello di Bari, in seguito ad alcune dichiarazioni fatte da Grillo nel corso della trasmissione “Anno Zero”, nel giugno del 2011.
Grillo, in particolare, in primo grado era stato assolto. La sentenza pertanto risulta ribaltata. Nel corso della trasmissione, il fondatore del M5s, parlò nello specifico dell’assenza della parlamentare barese in aula in occasione del voto sulla proposta di accorpare nell’Election day il referendum sull’acqua pubblica al voto amministratrivo del maggio 2011. L’accusa, nei confronti di Capano, e degli altri parlamentari del Pd, era quella di aver fatto fallire volutamente l’accorpamento con l’intento di boicottare la consultazione popolare a vantaggio delle lobby della privatizzazione dell’acqua.
Capano (difesa dallo studio Polis), spiegò di essere stata assente il giorno del voto, il 16 marzo 2011, in quanto fu ricoverata d’urgenza in ospedale a causa di un malore querelando Beppe Grillo. Il fondatore del M5s è stato pertanto condannato al risarcimento del danno che sarà da definire in sede civile e, inoltre, a rifondere le spese processuali.
Foto Facebook Beppe Grillo