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Scuola, per il rientro dopo una malattia non serve il certificato medico: la circolare della Regione

Pubblicato da: Samantha Dell'Edera | Ven, 30 Settembre 2022 - 17:00

Dalla Regione Puglia, precisamente dal dipartimento per la promozione della salute, è partita una circolare alle Asl e all’Ufficio scolastico regionale per illustrare le nuove procedure per il rientro in classe, dopo la fine dello stato di emergenza dovuto al Covid.

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sanita.puglia.it

Per la riammissione a scuola dopo assenza scolastica non sono richiesti certificati medici. L’obbligo di presentazione dei certificati medici richiesti per assenza scolastica di durata superiore ai cinque giorni e rilasciati dai soggetti individuati dalla normativa e dagli accordi collettivi nazionali vigenti è prevista esclusivamente qualora:

a) i certificati siano richiesti da misure di profilassi previste a livello internazionale e nazionale per esigenze di sanità pubblica;
b) certificati da presentare in altre regioni.

“Si precisa  – si legge nella circolare – che il disposto normativo di cui innanzi non fa distinzione tra i livelli del sistema educativo e dell’istruzione e, pertanto, si applica a tutti gli istituti di ogni ordine e grado. Il certificato medico di riammissione scolastica dopo assenza per malattia infettiva è inutile, poiché la maggior parte delle malattie si trasmettono già dal periodo di incubazione. È importante invece che le famiglie informino la scuola su eventuali malattie infettive o parassitarie del proprio figlio, per facilitare l’adozione dei provvedimenti opportuni con tempestività”.

“Ogni informazione deve essere trattata nel massimo rispetto della riservatezza. I tempi per la riammissione dopo malattia infettiva, fanno riferimento al periodo di contagiosità della stessa, ma possono differire da bambino a bambino, proprio perché diversa è la risposta di ognuno sul piano clinico – continua la circolare –  È opportuno per il benessere del bambino stesso farlo rientrare in comunità quando è completamente guarito. Tutti i soggetti coinvolti, genitori – educatori – pediatri di famiglia – medico di medicina generale – servizi di igiene e sanità pubblica, devono collaborare per garantire il benessere del bambino e della comunità”.

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