Nel prossimo trimestre le bollette elettriche potrebbero aumentare di circa il 60%, con un nuovo massimo del prezzo dell’elettricità di 66,6 centesimi per kWh, 25 centesimi in più rispetto al trimestre precedente. È la stima di Nomisma energia secondo cui, senza interventi del governo, l’impennata sarebbe addirittura del 100%. Per questa ragione, nella giornata di oggi, Arera ha deciso di mettere in atto un intervento straordinario che prevede una limitazione degli aumenti.
In particolare, a partire da ottobre, l’incremento dei prezzi sarà limitato al +59%. Questa misura, si somma a quelle già messe in atto dal governo. Per quanto riguarda le misure sul gas, bisognerà aspettare inizio novembre per poter attuare misure. Per ora la stima preliminare di Nomisma Energia è in questo caso di un rialzo del 70%.
“In assenza dell’intervento del governo l’aumento potenziale delle bollette elettriche per il prossimo primo ottobre sarebbe prossimo al raddoppio, più 100%” – spiega il presidente Davide Tabarelli, che definisce il +60% una variazione “comunque devastante per le famiglie”. “Dopo due trimestri in cui le bollette sono rimaste ferme grazie ai forti interventi del governo, l’Arera è costretta a rivederle al rialzo da ottobre, almeno per quelle dell’elettricità. Per quella del gas, occorre aspettare la fine del mese di ottobre, perché con il nuovo meccanismo approvato la scorsa estate, le variazioni saranno mensili e si determineranno con i prezzi effettivi del mese concluso” – ha ricordato ancora Tabarelli.
In particolare, l’intervento straordinario dell’Autorità per il quarto trimestre del 2022,pur non essendo in grado di limitare gli aumenti, ridurrà al +59% l’aumento del prezzo di riferimento dell’energia elettrica per la famiglia tipo in tutela. L’intervento si è reso necessario per via della condizione di “eccezionale gravità della situazione” e, di fatto, eviterà almeno temporaneamente il raddoppio dei costi.