“Stiamo davvero esagerando, non se ne può più di questi aumenti”. È il commento che una cittadina barese ha rilasciato a Borderline24 dopo aver speso due euro per una bottiglietta di acqua (da mezzo litro). La “disavventura” di questa cittadina è avvenuta in particolare in mattinata, in un bar situato nei pressi di una delle piazze più importanti della città.
Quattro euro, questa la spesa totale per due bottigliette di acqua da mezzo litro. “Non oso immaginare quanto mi sarebbe venuta a costare una bottiglia da un litro – ha raccontato la donna – è vero, eravamo in una delle zone più in del centro città, ma personalmente mi sembra esagerato pagare due euro per mezzo litro di acqua, un bene che, tra l’altro, dovrebbe essere comune. L’acqua non era per me, era per due bambine che, sprovviste di borraccia durante alcune attività sportive, avevano costantemente sete, così mi sono offerta di comprargliela. Ho preferito fare così per evitare che si allontanassero spesso per bere alla fontana, di cui, a mio parere, la città è sprovvista, ce ne sono davvero poche soprattutto nei luoghi più frequentati” – ha sottolineato.
Il costo dell’acqua in bottiglia, in effetti, rispetto al 2020, risulta aumentato. Questo è dovuto a diversi fattori, tra questi l’incremento del costo del Pet per la produzione delle bottiglie, aumentato dell’84%, ovvero da 750 a 1400 a tonnellata secondo le statistiche. Anche quello del Pet riciclato, non è stato risparmiato dal caro prezzi, con un incremento del 66% (da 1.200 a 2mila euro a tonnellata). Incrementi si registrano anche per il vetro, che oggi sfiora il +15%. Tutti fattori che, collegati all’aumento dei costi dell’energia, dei trasporti (soprattutto per il caro carburante) e molto altro, portano ad un effetto domino che, con l’ultima “batosta” del caro energia, porta i venditori ad un aumento dei prezzi.
Nel Barese, normalmente, a seconda delle zone, le bottigliette d’acqua (da mezzo litro), hanno un costo che varia dagli 80 centesimi a un euro e venti circa. Al supermercato però si trovano anche a 30 centesimi. Secondo gli esperti, il prezzo dell’acqua in bottiglia, almeno fino a poco tempo prima della pandemia (e della crisi attuale) non dovrebbe superare gli 80/90 centesimi agli alimentari, 1 euro/1 euro e venti nei bar e nelle pizzerie. La scelta però, molte volte, spetta ai venditori che, nella situazione attuale, si ritrovano a dover aumentare i costi per fronteggiare le spese.
“Mi era capitato di pagarla 1,50 – ha proseguito la donna – mai 2 euro. Il caro prezzi non giustifica gli aumenti. Fossi andata al supermercato le avrei pagate molto meno. Voglio sottolineare questo aspetto non per i soldi spesi, ma perché dovrebbe far riflettere. In una città che si dice favorevole alla transizione ecologica, non si può permettere che una bottiglia di acqua da mezzo litro venduta in plastica, materiale da abolire, costi più di un euro, in città. Parliamo di un bar, non di un ristorante di classe. In quel caso la clientela è selezionata e sa che può spendere più del normale. Ci dovrebbero essere più fontane e meno speculazioni su un bene prezioso di questo tipo” – ha concluso.