Rimane ben poco di quel che fu un tempo il cinema Ambasciatori. All’incirca 140 metri quadri. Per i residenti della zona è sempre un grande colpo al cuore vedere quella enorme scritta “vendita” sulle saracinesche di quello che ha rappresentato un pezzo della storia di Bari.
Parte dell’immobile era stato abbattuto già a fine settembre 2017. Dove un tempo c’erano le poltrone rosse, è nato un locale commerciale. Un salone di bellezza. E’ stata poi costruita una intera palazzina di sei piani.
Come ci spiegano e ricordano bene i residenti della zona: “Del cinema Ambasciatori è stata venduta la sala cinema. E’ rimasto il corridoio, l’ingresso e parte del cortile. Non si riesce a vendere da anni. L’offerta iniziale era di 270 mila euro: si tratta di un locale totalmente da ristrutturare”.
L’agenzia immobiliare che si occupa della vendita precisa però che al momento “l’offerta è scesa a 250 mila euro. Cifra trattabile. L’immobile è composto da sei vetrine angolari, 150 metri quadrati circa al piano terra e oltre 40 metri quadri circa di cortile”. Sono buone, a detta dell’agenzia, le condizioni interne.
“Sarà da 5-6 anni in vendita – precisa il titolare di un bar della zona – Il costruttore che ha costruito tempo fa la nuova palazzina voleva comprare anche quella parte dell’immobile. Voleva suddividerlo per fare più locali. Ma non si sono accordati con i proprietari per il prezzo”.
Il cinema è chiuso dal 2011-2012, poi è stato venduto. Ne è rammaricato il titolare del bar: “Per noi è stato un grosso danno economico la chiusura del cinema. Si lavorava di più e ovviamente avevamo molta più visibilità. Tra l’altro l’Ambasciatori era anche molto bello”.
Ma quella del cinema Ambasciatori è stata la stessa sorte di altri cinema baresi che non hanno resistito all’avvento dei multisala e del digitale. Il cinema Impero a Palese per esempio. A Santo Spirito c’era il Rizzi, in via Napoli. A Carbonara sorgeva lo storico Carella che ha resistito dagli anni Venti fino ai primi del Duemila.
Il Libertà era uno dei quartieri più ricchi di cinema. C’era il Jolly che sorgeva in un cortile di via Sagarriga Visconti. Ed ancora il Supercinema, tra via Bovio e via Ravanas che durò poco meno di dieci anni. Al San Paolo c’era poi il Fantarca, nato da un preesistente cinema a luci rosse il Vittoria: è resistito fino al Duemila.
Anche il Murattiano e il quartiere Madonnella hanno subito profondi cambiamenti. L’Oriente di corso Cavour è stato chiuso a anni. Il Margherita era una sala cinematografica nel 1979, oggi è stato ristrutturato ed è uno spazio riservato alle mostre, il Kursaal, anch’esso ristrutturato, utilizzato più come teatro e per spettacoli e il Nuovo Palazzo di corso Sonnino (ancora aperto ma usato come teatro).
Al di là dei binari sorgevano i cinema Odeon di via Re David e l’Orfeo di via Lattanzio. Un’altra chiusura, molto sofferta è stata quella dell’Armenise di via Giulio Petroni. Gli unici che riescono ancora a resistere sono l’Abc (chiuso per anni e poi riaperto), il Piccolo, l’Esedra e lo Splendor.