Nel caso esaminato dal Tribunale l’investimento dei risparmi della consumatrice era stato concentrato esclusivamente in azioni della banca, e quindi, come scrive il Tribunale, “in un unico titolo di elevata rischiosità”. Inoltre, come evidenziato dal giudice, i due profili di rischio sottoscritti dalla consumatrice in anni diversi non sono compatibili con gli obiettivi di investimento poiché l’investimento in titoli illiquidi comporta in astratto “rischi anche di azzeramento totale dell’investimento”, rischio che invece la risparmiatrice non era disposta ad affrontare.
“La soddisfazione è enorme – ha dichiarato l’avvocato Massimo Melpignano, responsabile nazionale banca e finanza della associazione, che ha assistito la cittadina in questa causa – Il Tribunale ha accolto le contestazioni che abbiamo sollevato e ha reso giustizia alla consumatrice, che ha così potuto ottenere la restituzione dei propri risparmi. Ma come sempre – conclude Melpignano – va ringraziata la consumatrice che ha combattuto per conseguire questo risultando, ottenendo un riconoscimento per sé e offrendo una speranza ai tanti risparmiatori ancora sofferenti per la perdita dei risparmi. Viene premiata la linea che la nostra associazione ha da subito sposato nelle tantissime vicende che ci vedono impegnati in tutta Italia nella difesa dei diritti delle vittime dei titoli illiquidi delle banche popolari – ha dichiarato Fabrizio Premuti Presidente Nazionale dell’Associazione–. Come associazione – prosegue Premuti – siamo sempre pronti al dialogo, ma nella fermezza delle nostre ragioni e di quelle dei nostri associati e senza scendere a compromessi”.