L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), con un documento dal titolo European framework for action on alcohol 2022-2025 – discusso e votato in occasione del 72esimo Comitato regionale dell’Oms Ue, dal 12 al 14 settembre a Tel Aviv, in Israele – chiede un taglio al consumo di alcol pro capite entro il 2025, non differenziando le tipologie di bevande.
“Il documento – sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura –, qualora fosse recepito, prevederebbe una diminuzione del 10% del consumo di alcool, senza alcuna distinzione tra super alcolici, birra e naturalmente vino. Non solo minori consumi ma anche maggiore tassazione da parte dell’OMS, divieto di pubblicità, promozione e marketing, obbligo del cosiddetto pericolo per la salute in etichetta. Si tratterebbe, dunque, di un decisivo passo indietro per un comparto produttivo, il vitivinicolo, che nella nostra Regione ha investito in questi anni, con dedizione e impegno, in qualità ed eccellenza e, che adesso, ancora una volta si troverebbe ingiustamente penalizzato. Si tratta di un passo indietro, più in generale, anche rispetto alle scelte assunte in sede di discussione europea sul Cancer Plan in cui si assunse, a buon diritto, la linea di separazione e differenza netta tra consumo moderato e abuso di alcol”.
“Il programma di azione dell’Oms non tiene conto con tutta evidenza delle nostre tipicità territoriali, come delle istanze di tutto il settore produttivo vitivinicolo, che chiaramente non è stato audito. Non possiamo rimanere in silenzio e subire ingiuste imposizioni. Ci stiamo battendo fermamente contro il metodo di etichettatura Nutriscore e lo faremo sempre, contro tutte quelle azioni che non danno il giusto merito e valore a intere filiere per le quali come Puglia garantiamo con ogni mezzo qualità e tracciabilità. Siamo pronti ad esporci con vigore, con il sostegno indispensabile del Governo nazionale e dei nostri europarlamentari perché si affronti correttamente e degnamente il tema dell’etichettatura, in sede europea, e, soprattutto, della corretta informazione rivolta al consumatore. Linee drastiche come quella paventata dall’Oms sono una vera e propria minaccia di proibizionismo che non possiamo e dobbiamo accettare”.