“Improvvisamente mi sono ritrovato davanti quel signore col bambino in braccio, ho cercato di frenare ma non sono riuscito a evitare l’impatto. Da quel giorno ho gli incubi per il senso di colpa”. E’ in estrema sintesi quello che ha raccontato al gip, nell’interrogatorio di garanzia, il 20enne di Bari che lo scorso 29 luglio ha travolto e ucciso con la moto il 47enne Gaetano De Felice. La vittima stava attraversando, sulle strisce pedonali, il lungomare di Santo Spirito, quartiere a nord del capoluogo pugliese, con in braccio il figlio di 6 anni, rimasto lievemente ferito nell’incidente. Il 20enne, incensurato, è agli arresti domiciliari dal 5 agosto con le accuse di omicidio stradale aggravato (senza patente e senza assicurazione) e lesioni. Ne dà notizia l’Ansa.
Oggi davanti al giudice del Tribunale di Bari Giuseppe Battista, assistito dall’avvocato Gianfranco Schirone, ha raccontato quello che ricorda della sera dell’incidente. Era alla guida di uno scooter con un’amica coetanea a bordo, ha spiegato, ed era la seconda volta che usava la moto acquistava solo qualche mese prima. Ha riferito che aveva iniziato a frequentare la scuola guida ma che le lezioni sarebbero riprese a settembre. Non aveva ancora la patente, quindi, ma aveva comunque deciso di fare un giro con la sua nuova moto. Dopo aver accelerato dopo una curva sul rettilineo del lungomare, avrebbe visto sbucare tra le auto l’uomo con il bambino in braccio. Avrebbe abbagliato e tentato di frenare, finendo però per travolgerlo in pieno. All’esito dell’interrogatorio la difesa ha prodotto documentazione sanitaria e per il momento non ha fatto istanza di revoca della misura cautelare.