L’Herpes zoster, meglio noto come il Fuoco di sant’Antonio, è scatenato da un virus molto subdolo. Infatti, una volta entrato nell’organismo non viene eliminato completamente, ma può riattivarsi nel corso della vita. In genere, al primo contatto, scatena la varicella, di solito in età infantile; poi si rifugia in alcune cellule, rimanendo latente senza dare sintomi, in attesa di momenti favorevoli per “riscatenarsi”: quando si riattiva, scatena proprio il Fuoco di Sant’Antonio. Fra un “risveglio” e l’altro, dunque, il virus rimane “dormiente”, è cioè nascosto nei gangli sensitivi craniali e del midollo spinale (agglomerati di cellule nervose). La riattivazione può avvenire in qualunque momento, più frequentemente a distanza di decenni. Il virus riattivato viaggia lungo i nervi e raggiunge la cute, causando il dolore e l’eruzione cutanea che caratterizzano il Fuoco di Sant’Antonio.
Questa malattia ogni anno colpisce circa 150mila italiani e può causare un dolore molto intenso, talvolta durevole nel tempo, dando luogo in alcuni casi ad una complicanza invalidante chiamata Nevralgia post-erpetica (NPE) che ha un impatto negativo sulla qualità della vita dei soggetti colpiti. Si calcola che circa 1 individuo adulto su 3 sia a rischio di sviluppare almeno un episodio di Herpes Zoster (HZ) nel corso della propria vita. L’incidenza e la gravità aumentano con l’età con un incremento dopo i 50 anni, arrivando ad 1 individuo su 2 nei soggetti di età superiore a 85 anni.
La malattia può essere debilitante per periodi prolungati, con assorbimento di risorse del Servizio Sanitario Nazionale in termini di visite, accertamenti e cure. In genere, il Fuoco di Sant’Antonio causa un’eruzione cutanea dolorosa, che può comparire in qualsiasi parte del corpo, ma che nella maggior parte dei casi interessa un lato del torace o dell’addome, sotto forma di una singola striscia di vescicole. Tuttavia, può coinvolgere anche il viso, e in particolare occhio e nervo ottico. In realtà, nella prima fase (prodromica) l’eruzione cutanea è assente: la persona avverte sintomi generici, come mal di testa, stanchezza, malessere diffuso e ipersensibilità cutanea. Poi inizia ad avvertire prurito e dolore in una zona del corpo, quindi compaiono vescicole piene di liquido, che in genere rimangono per circa una settimana: successivamente si formano le croste, che spariscono in tre settimane. Il dolore causato dall’Herpes zoster, sia nella forma acuta sia in quella cronica, è molto caratteristico. Altri sintomi comprendono: febbre; mal di testa; bruciore; disturbi di stomaco.
È disponibile dallo scorso anno anche in Italia un nuovo vaccino ricombinante adiuvato contro l’Herpes Zoster.