Palloncini bianchi, alcuni a forma di cuore e tante persone presenti e visibilmente commosse. È così che, in un silenzio spettrale, interrotto solo da un lungo applauso, che la parrocchia dei Santi Pietro e Paolo a Milano, ha accolto il feretro della piccola Diana, morta a 18 mesi per stenti dopo essere stata abbandonata per sei giorni dalla mamma, adesso in carcere.
Ad accompagnare la piccola bara alcune mamme del quartiere Ponte Lambro, dove abitava la piccola. Tra le loro mani uno striscione in rosa su cui c’è scritto “Volerò sulle ali del mondo nel cielo infinito. Resterò per sempre bambina, piccola Diana”. Sull’auto, con il feretro, la nonna e la zia di Diana, che hanno salutato la piccola tra singhiozzi e lacrime prima di entrare. Tra i presenti, anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che ha confermato che sarà il Comune a pagare le spese dei funerali.
“Diana, noi non ti abbiamo mai abbandonato. È tua madre che è una pazza” – ha detto invece la nonna materna della piccola al termine delle esequie religiose. Parole a cui fanno eco quelle dell’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini. “Non comprendiamo come sia potuto succedere l’abbandono di una bambina fino all’esito tragico della morte di stenti. Condividiamo lo sconcerto e l’orrore” – ha detto – abitare in città dovrebbe significare far parte di una comunità e ogni solitudine dovrebbe trovare rimedio nell’attenzione reciproca e nell’operosa solidarietà. Riconosciamo la nostra impotenza” – ha concluso.
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