La Fondazione GIMBE e ANP hanno lanciato un’indagine tra i dirigenti scolastici delle scuole italiane per poter formulare proposte concrete e realistiche in vista dell’avvio del prossimo anno scolastico. Hanno risposto alla survey i dirigenti di 312 istituzioni scolastiche che al proprio interno possono avere scuole di diverso grado per un totale di 649 scuole suddivise in infanzia (163), primaria (183), secondaria di primo grado (186), secondaria di secondo grado (111), Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (6).
Il 46,8% ha realizzato attività di informazione sulla campagna vaccinale anti-COVID-19 rivolte ad alunni e genitori, il 21,5% ha coinvolto esclusivamente gli alunni. Solo meno di un terzo delle scuole (31,7%) non ha effettuato alcuna promozione ulteriore della campagna vaccinale degli alunni rispetto a quella del Ministero dell’istruzione.
Le classi sono state sottoposte a tracciamento e i provvedimenti di quarantena sono stati emanati nel rispetto delle tempistiche previste dalla normativa in circa due terzi dei casi (63,3%). Il mancato rispetto delle tempistiche era imputabile solo nel 4,5% per un ritardo da parte della scuola nella segnalazione all’ASL, mentre nel 32,2% dei casi il ritardo riguardava l’attivazione delle procedure di competenza dell’ASL
E ancora: nell’83% delle scuole italiane, durante la pandemia, la Struttura Commissariale ha garantito tempestivamente la fornitura delle mascherine rispetto all’entrata in vigore delle relative normative, ma il 76,2% dei rispondenti ne ha ricevute in quantità superiori al necessario.
“I risultati della survey – affermano Dario Cartabellotta e Antonello Giannelli – restituiscono un quadro oggettivo delle misure implementate per aumentare la sicurezza COVID-19 nelle scuole, lasciando emergere varie criticità che, auspicabilmente, dovrebbero essere risolte prima dell’inizio dell’anno scolastico 2022-2023. Peraltro, a differenza dello scorso anno scolastico, alcuni interventi di prevenzione risultano “spuntati”. Innanzitutto, l’efficacia del vaccino nei confronti dell’infezione si è rivelata inferiore nella fascia 5-11 anni rispetto alle fasce di età superiori e la copertura attuale (con due dosi) si è fermata intorno al 35% con rilevanti differenze regionali, mentre la terza dose non è ancora stata autorizzata da EMA; in secondo luogo, con una variante così contagiosa come Omicron 5 le attività di tracciamento risultano di limitata utilità; infine, meno dell’1% delle infezioni consegue a contatto con superfici infette. Di conseguenza, per limitare la circolazione virale nelle scuole è prioritario migliorare la qualità dell’aria per evitare di affidarsi ancora una volta alla mera accoppiata protocollo “finestre aperte” e mascherine FFP2″.
“Un aspetto ribadito dall’OMS Europa che ha recentemente definito i 5 “stabilizzatori della pandemia” per la prossima stagione autunno-inverno, di cui uno è proprio “ventilare gli spazi pubblici e affollati (come scuole, uffici e trasporti pubblici)”, concludono.