Possono riprendere I lavori del Nodo ferroviario a sud di Bari, inserito tra le opere strategiche del Pnrr. Lo ha deciso il Consiglio di Stato che ha accolto i ricorsi di Rfi e Regione Puglia contro l’ordinanza del Tar Puglia che il primo luglio scorso, accogliendo l’istanza cautelare proposta dal Comitato ambientalista ‘Le Vedette della Lama’ e alcuni privati cittadini, aveva sospeso i lavori prescrivendo un riesame degli atti e cioè di valutare alternative progettuali al percorso dei binari.
“L’interesse alla prosecuzione della procedura di variante al tracciato della linea ferroviaria Bari-Lecce, 10 km sul tratto Bari centrale-Torre a Mare, il cosiddetto progetto del ‘nodo ferroviario’ da 204 milioni di euro, infrastruttura strategica approvata con delibera Cipe nel 2012 e poi inserita nel Pnrr, è da ritenere prevalente, considerato che l’interesse privato è di tipo proprietario, non tocca altri valori costituzionali e riguarda terreni già occupati” : questa la motivazione dell’accoglimento.
Secondo i giudici amministrativi d’appello, che già nei giorni scorsi – inaudita altera parte – avevano sospeso l’ordinanza del Tar permettendo una parziale ripresa dei lavori in attesa dell’udienza collegiale nel contraddittorio delle parti, “si tratta di intervenire su un’opera che già esiste e di provvedere al completamento di lavori già avanzati. È evidente – dicono i giudici – che le alternative possibili non sono libere, ma, di contro, limitate dall’esistente”. “Con la pubblicazione di questa ordinanza – si legge nel provvedimento del Consiglio di Stato – perde in toto efficacia il decreto cautelare monocratico e quindi, per quanto dipende dalla pendenza di questo procedimento e salve altre cause di impedimento, non vi è ostacolo giuridico alla ripresa dei lavori”.
Nel procedimento amministrativo di secondo grado si sono costituiti, al fianco di Rfi proponendo un appello incidentale, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, i Ministeri della cultura, delle infrastrutture, della transizione ecologica e della difesa, la Soprintendenza speciale al Pnrr e il Cipe, Comitato interministeriale per la programmazione economica. A sostegno della tesi degli ambientalisti si è invece costituito, fin dal procedimento di primo grado, il Comune di Noicattaro.