“È molto grave il comportamento assunto dal Ministero dell’Istruzione che, nell’assegnare a 3.198 scuole sul territorio nazionale la prima tranche di risorse del Pnrr finalizzate alla riduzione della dispersione scolastica, ha adottato criteri di ripartizione a dir poco discutibili sia nel merito che nel metodo”.
Sono le parole della Flc Cgil Puglia che sostiene come “l’esito di tale decisione in Puglia lascia escluse dal finanziamento il 66% delle scuole”. Il sindacato considera prioritario l’obiettivo del contrasto della dispersione e di superamento dei divari territoriali “ma non può non denunciare la pericolosità di procedere utilizzando come criterio i risultati delle prove invalsi svilendo, di fatto, il ruolo che tutto il personale scolastico svolge con passione e dedizione”.
La Cgil precisa che “per il contrasto della dispersione e il superamento dei divari territoriali, invece, servono interventi strutturali e non occasionali per migliorare complessivamente il sistema nazionale di istruzione. A tal fine, sono indispensabili la formazione del personale, la possibilità di intervenire su gruppi classe meno numerosi, stabilità degli organici, la predisposizione di ambienti didattici di apprendimento e assistenti di laboratorio per una pedagogia dell’inclusione e dell’operatività”.