Questa mattina i militari della Guardia di Finanza, su delega della Procura della Repubblica di Trani, sono stati nel Comune di Molfetta per la notifica di una informazione di garanzia e l’acquisizione di documentazione relativa alla nuova area mercatale, che è stata sottoposta a sequestro.
Il sindaco Tommaso Minervini è indagato per i reati di cui all’art.353 bis cp, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, e 479 cp, falsità ideologica. Preso atto della nuova iniziativa della Procura della Repubblica di Trani, Minervini rinnova la totale fiducia e rispetto nell’operato dei Pubblici Ministeri e dei Militari della Guardia di Finanza.
«Ho sempre agito nell’esclusivo interesse della città – il commento del Primo cittadino – sono fiducioso che le indagini proveranno quanto sostengo. Invito tutti a non strumentalizzarne l’operato della Magistratura e della Finanza».
Le attività di indagine traggono origine da una delibera della Giunta Comunale di Molfetta di approvazione del progetto esecutivo dei lavori di riqualificazione dell’area. Dopo la procedura di pubblica evidenza e l’affidamento dei lavori, la P.G. ha scoperto che all’interno dell’area, in particolare nel sottosuolo, giaceva una discarica incontrollata di rifiuti che la ditta vincitrice della gara di appalto ha smaltito, sopportando enormi costi. Apertosi un contenzioso tra la ditta ed il Comune di Molfetta, la stazione appaltante decideva di stipulare un contratto di transazione concluso, sulla base dell’ipotesi investigativa, senza rispettare le norme sostanziali e procedurali del codice dei contratti pubblici, così versando all’appaltatrice l’intero corrispettivo per l’opera inizialmente appaltata, nonostante i lavori non siano mai terminati.
Contestualmente, i pubblici amministratori locali hanno affidato i lavori di realizzazione dell’opera originaria ad un’altra ditta – aggiudicataria di una gara d’appalto per il rifacimento delle strade cittadine – senza una autonoma gara di appalto. La giunta comunale ha, da ultimo, approvato un ulteriore progetto “di completamento” dei lavori dell’area mercatale; stando all’importo economico stanziato in delibera (ulteriori 700 mila euro circa) il costo dei lavori è aumentato notevolmente rispetto alla originaria progettazione.
La Procura ha ipotizzato i reati di frode nelle pubbliche forniture, turbata libertà di scelta del contraente e truffa aggravata in danno dello stato. Vi sono 11 indagati, tra i quali tre amministratori locali, i legali rappresentanti delle ditte appaltatrici e alcuni funzionari comunali.