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Bari, sconti più bassi per le mense. Protestano le famiglie: “Pagheremo il doppio dello scorso anno”

Pubblicato da: Rosanna Volpe | Ven, 15 Luglio 2022 - 14:00
mensa scuola

E’ rivolta delle famiglie all’indomani della comunicazione del Comune di Bari delle nuove scontistiche sulle mense scolastiche, decisamente inferiori rispetto allo scorso anno. L’abbattimento delle tariffe, calcolato sul numero presunto di utilizzatori del servizio per il prossimo anno scolastico (quantificato a sua volta sulla base del numero dei fruitori nel precedente anno scolastico, suddiviso per fasce di reddito ISEE) e sul numero presunto di giorni di somministrazione (circa 125), consentirà una riduzione progressiva.

Si tratta però di un’agevolazione inferiore rispetto all’anno scolastico precedente: la prima fascia pagante (ISEE da € 6.000 a 12.500) avrà il 38% di riduzione mentre un anno fa era del 100%. La seconda fascia (da 12.500,01 a 19.000) avrà una riduzione del 19% rispetto al 68% dell’anno precedente. La terza fascia (da 19.000,01 a 25.000 euro) avrà uno sconto del 10% mentre nel 2021 era del 23%. Continuando la quarta fascia (25.000,01 a € 30.000) avrà una riduzione del 5% rispetto all’anno precedente in cui si attestava al 13%. Infine la quinta fascia, oltre i 30mila euro non avrà nessuna riduzione mentre nel 2021 era al 10%.

Da qui la rivolta delle famiglie, soprattutto quelle che hanno reddito più basso. “In un momento di continui aumenti tra caro bollette, tari e benzina – scrive una mamma – non ci aspettavamo anche un incremento delle mense. È vero che non viene considerato un servizio essenziale ma per chi lavora lo è. E quest’anno dobbiamo pagare quasi il doppio rispetto allo scorso anno”.

E ancora: “Moltiplicate il costo di un pasto per un intero anno scolastico – aggiunge un ‘altra mamma- e vi renderete conto di quanto si paga per questa mensa. Per un servizio poi per il quale si chiede da tempo di rivedere i menù “.

Per un papà: “Quest’anno si poteva fare uno sforzo in più – aggiunge un’altra mamma – capiamo che sono arrivati meno fondi, ma meglio tagliare da altre parti e garantire servizi importanti come questi. Molti saranno costretti a non lasciare i figli a mensa tutti i giorni come accadeva prima, con ripercussioni sul lavoro”.

Pensiamo ad esempio alla fascia da 6mila a 12.500 euro a fronte di una tariffa base di 1.60 euro: nel 2022/2023 queste famiglie pagheranno un euro a pasto, invece nel 2021-2022 non pagavano alcuna somma. E ancora, i nuclei con ISEE compreso tra 12.500 e 19.000 euro dovranno versare 1,95 euro a pranzo, lo scorso anno 0,80 euro. Immediata la risposta dell’assessore all’istruzione Paola Romano: “Lo scorso anno il fondo nazionale era di 14 milioni e questo anno (fondo 2020) e per gli anni successivi (per cui sappiamo di essere già finanziati) è stato ridotto a 5 milioni e quindi tutti i comuni hanno avuto di meno”.

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