“Nonostante i diversi tentativi di richiesta rivolta all’amministrazione comunale di informazioni sulla riattivazione del secondo piano del plesso San Nicola, ad oggi non risulta alcuna risposta alla suddetta richiesta”. È quanto scrive in un comunicato Giuseppe Capozza, dirigente scolastico del plesso San Nicola, sottolineando di aver inviato, al fianco di famiglie e docenti, diverse missive anche al sindaco di Bari, Antonio Decaro, senza ricevere risposta, in merito alla possibilità che il plesso possa perdere la sua funzione di polo educativo.
“Non è giunto nessun cenno di attenzione neanche dal primo cittadino – ha sottolineato – il plesso San Nicola è da molto tempo oggetto di particolare interesse da parte dei Padri Domenicani, che ne vorrebbero fare un ostello riservato ai pellegrini. Come se non bastasse vi è anche la ipotesi di ospitare in alcuni spazi le sezioni comunali di scuola dell’infanzia, oppure dare una nuova sede al Museo Nicolaiano dei Bambini (MUNBAM), o ancora ampliare gli spazi adiacenti del Museo Nicolaiano della Basilica” – ha specificato senza nascondere il proprio rammarico.
“La Comunità Scolastica dell’Istituto Comprensivo Umberto I-San Nicola, ritiene si debba preservare l’utilizzo scolastico dei locali presenti nel plesso (che da anni al primo piano è sede anche del CPIA1 per gli adulti), in quanto presidio di istruzione, formazione, intercultura (vedi il recente ampliamento allo studio della lingua cinese), accoglienza e legalità nella Città Vecchia. Apprezzando l’attenzione sempre dimostrata dall’amministrazione comunale alla missione educativa perseguita dall’I. C. Umberto I-San Nicola, a maggior ragione si resta delusi dal non ricevere risposta fin dal 2019, anno al quale risalgono le prime ricognizioni tecniche e strutturali del plesso” – ha evidenziato.
“Si attende sempre con fiducia che giunga – ha detto infine – se non una decisione in merito alla definitiva destinazione dei locali scolastici, almeno una risposta di ricezione delle richieste più volte inviate, come prassi che la Legge impone agli enti pubblici e a chi li rappresenta” – ha concluso.
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