E’ bufera sui social per il tour “Jova party”. Al cantante si contesta la scarsa ecosostenibilità dei concerti organizzati in tutta Italia. “Ipocrisia ce n’è? – scrive sui social il musicista Giulio Wilson. Non voglio risparmiarmi sul mio amico Jovanotti. Come si fa a sostenere che questi concerti sostengono l’ambiente? Non si pensa positivo quando l’ego supera il buonsenso: bisognerebbe avere la capacità di schierarsi e non solo celarsi dietro a remunerative canzoni estive. Jova beach party sostiene la causa ambientale?
Forse più a parole che nei fatti. Jova dice di non mangiare carne e poi ha come sponsor dei concerti Fileni, che è tra i maggiori allevatori intensivi di polli. Ma… Il tema dell’ambiente è una cosa seria, una priorità, bisogna davvero smetterla di riempirsi la bocca quando non c’è qualcosa di concreto. A Marina di Ravenna hanno tagliato 65 metri di alberi Tamerici per far spazio all’evento, a Montesilvano le siepi sul lungomare e lasciato plastica in spiaggia, fenicotteri disorientati e smarriti al lido degli estensi. Tra poco tocca pure alla Marmolada. Vorrei che non ci prendessimo in giro: concerti del genere non potranno mai essere ecosostenibili. Meglio – conclude – farli in arene, aeroporti o luoghi adeguati a questo tipo di eventi, senza dover far finta di sostenere che siano concerti a sostegno dell’ambiente”.
Il prossimo 30 luglio, Jovanotti arriverà in Puglia e non mancano le polemiche: “Tra poco toccherà al litorale di Barletta – scrive un utente – dove già nel 2019 vennero spianate le dune naturali e si è messa in pericolo la riproduzione del fratino. Vizio di molti artisti che – conclude – predicano bene e razzolano malissimo”.