“Continua a imbarazzare la Puglia e l’Italia intera la corte del magistrato Michele Emiliano: agli onori della cronaca balzano ogni giorno arresti per corruzione, mazzette, voto di scambio”. Commenta così Marcello Gemmato, coordinatore regionale Fratelli d’Italia Puglia, il terremoto nella sanità leccese che ha portato a cinque arresti.
“Nel silenzio, invece – prosegue Gemmato – il governatore della Puglia. Chissà se per l’imbarazzo o per l’assoluta certezza che lui tutto può. La strategia del ‘cado dal pero’, finora, l’ha aiutato a restare al suo posto impunito: eppure una responsabilità, quantomeno morale, il presidente ce l’ha e deve offrirla sul tavolo dei pugliesi perbene, condannati a quella vergogna quotidiana che non rende giustizia ad una regione che potrebbe vivere di ricchezze territoriali e dignità del marchio.
La scelta di ciascuno dei suoi uomini – evidenzia – si rivela fallimentare: la gestione della regione è nelle mani di presunti corrotti e dalla condotta morale deprecabile. Una sequela di azioni contra legem che Emiliano sminuisce o alleggerisce nelle sue dichiarazioni, e che consegna così un’idea di impunità tale che ogni giorno indagano o arrestano uno dei suoi. È forse giunta l’ora di chiudere questo capitolo e di rassegnare le dimissioni, considerando che la sua attività di governo -come dimostrano le telecamere che registrano le sedute dei Consigli regionali- è poco settata sui lavori d’Aula e sulla politica e più proiettata alla gestione e all’arricchimento della rete di potere utile solo alla perenne campagna elettorale personale.
Un magistrato dovrebbe dare l’esempio, attorniarsi di gente che vive nella legalità, garantire un governo limpido e specchiato, non invece sguazzare nelle inchieste e negli arresti. Tenuto anche conto che, se la stessa condotta l’avesse avuta un presidente di centrodestra, a quest’ora l’avremmo visto lapidato in pubblica piazza. Emiliano sa vincere le elezioni? Col suo metodo – conclude – saprebbero vincerle tutti”.