Sale il numero delle tombe portate alla luce dagli archeologi nell’ambito delle campagne di scavo nella riserva di Torre Guaceto. Un luogo che non smette mai di sorprendere e che oggi conta 35 tombe e moltissimi reperti storici.
Attualmente i reperti della necropoli a cremazione rinvenuta sotto la sabbia della spiaggia delle conchiglie sono stati già in parte restaurati. L’obiettivo è ora quello di creare un museo all’interno del quale cittadini e turisti possano poter ammirare quanto scoperto. Venti le tombe rinvenute recentemente, in particolare grazie agli scavi effettuati da giugno. Altre 15, sottolineano in una nota “erano state scoperte con la campagna 2021 che, oltre a portare alla luce per la prima volta la necropoli a cremazione di Torre Guaceto, ha permesso di iniziare a ricostruire i costumi funerari della popolazione che nella tarda età del Bronzo (XIII-XII sec .aC) popolava il promontorio della torre aragonese ed aveva allestito il proprio cimitero poco distante, nell’area dell’attuale spiaggia delle conchiglie” – concludono.
In particolare, le scoperte sono state effettuate dal team di archeologi diretti dal professore Teodoro Scarano, del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento, con il supporto della Soprintendenza archeologia per le Provincie di Brindisi e Lecce che ha permesso di aprire gli scavi in regime di concessione ministeriale, e inoltre del Consorzio di Gestione di Torre Guaceto.
Foto Ansa