Tutto giugno senza allarme alga tossica in Puglia. Lo rivela il secondo monitoraggio (tra il 15 e il 30 giugno). Rispetto al precedente c’è un aumento di concentrazione in tre punti, a Molfetta, Giovinazzo e Leporano, ma nulla oltre il livello consentito.
L’alga tossica è arrivata in Puglia nel 2000, introdotta accidentalmente nel Mediterraneo per mezzo delle acque di zavorra delle navi. Si sviluppa abbondantemente durante i mesi estivi. I fattori ambientali che facilitano la proliferazione sono: alte temperature, alta pressione atmosferica, condizioni di irraggiamento favorevoli, mare calmo per un periodo di tempo superiore a 10-15 giorni.
Può provocare malessere transitorio nei bagnanti (riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti, congiuntiviti) in concomitanza di elevate concentrazioni nelle acque e sui fondali, e soprattutto dopo mareggiate (le mareggiate favoriscono la formazione di aerosol marino, che può diffondere la tossina nell’aria).
Nel caso di certificata fioritura di questo tipo di alga, bisogna evitare lo stazionamento lungo le coste rocciose durante le mareggiate; limitare il consumo a scopo alimentare di organismi quali, ad esempio, i ricci di mare. Infatti i ricci, a causa della loro eco-biologia (brucano sulle alghe) potrebbero potenzialmente accumulare la tossina.