“Bloccare le presentazioni sanitarie a pagamento se i tempi di erogazione non risultavano allineati con quelli delle prestazioni istituzionali. E per farlo ripresenterò, in settimana, la mia vecchia proposta di legge, purtroppo sabotata nella scorsa legislatura”. Lo comunica il presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.
“Si tratta di una norma organizzativa finalizzata a impedire l’uso, ingiusto per i più poveri, delle prestazioni a pagamento per poter essere curati. La sospensione delle prestazioni a pagamento avverrebbe, infatti, solo qualora il confronto con i tempi d’attesa per le prestazioni istituzionali si rivelasse disallineato, ovviamente a parità di prestazioni richieste, personale impiegato e ore lavorate – continua – E all’assessore Palese che sentenzia il presunto divieto di farlo, consiglio un approfondimento tecnico della questione, così da evitare la brutta figura di comunicare immaginari impedimenti su un rimedio invece previsto dalla legge statale, dal Piano nazionale e dal contratto dei medici”.
“Di fronte alla malattia dobbiamo smetterla di fare i lobbisti, rendendoci ciechi di fronte alle leggi e sostenendo la causa di una piccola porzione di medici, che con il loro modo di fare aggravano i problemi della sanità e scaricano i problemi dell’assistenza pubblica sulla gran parte dei loro colleghi. Anch’io sono un lobbista, lo confesso, ma dei poveri cittadini in fila al Cup”, conclude.