Un’ancora risalente agli anni ’30 utilizzata per l’ancoraggio degli idrovolanti militari che si addestravano, allora, in quel tratto di mare. È quanto ritrovato nella mattinata di oggi, nello spazio d’acqua antistante il litorale del Distaccamento Straordinario dell’Aeronautica Militare di Torre a Mare.
Le operazioni di recupero, in particolare, sono state disposte dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la Città Metropolitana di Bari, su segnalazione dell’Aeronautica Militare ed in sinergia e coordinamento con la nave “ARIETE” di una ditta specializzata nel settore. 41° 05’ 04.7”N – 17° 01’ 13.7”EST, queste le coordinate di geolocalizazzione relative al ritrovamento. Il reperto è stato preso in consegna dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la Città Metropolitana di Bari e sarà custodito temporaneamente presso il Distaccamento Straordinario dell’Aeronautica Militare, dove saranno avviati i primi interventi conservativi in collaborazione con la Soprintendenza Nazionale del Patrimonio Culturale Subacqueo. In accordo con la Soprintendenza saranno valutate possibili forme di fruizione e valorizzazione della storica ancora recuperata.
“Questo ritrovamento- ha commentato il Colonnello Maurizio Ortenzi, Comandante del Quartier Generale del Comando Scuole dell’Aeronautica Militare e 3^ Regione Aerea – testimonia e ci ricorda il forte legame storico tra l’Aeronautica Miliare e la città di Bari, a pochi mesi dalla ricorrenza del centenario della fondazione della nostra Forza Armata. Attraverso la conservazione e la valorizzazione del nostro passato si evidenziano tutti i valori, la storia e le tradizione di un’Aeronautica Militare che è sempre più al passo con i tempi e protesa alla continua innovazione” – ha concluso. Alle sue parole fanno eco quelle di Giovanna Cacudi, Soprintendente della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la Città Metropolitana di Bari che ha voluto sottolineare “L’importanza della proficua collaborazione tra enti nella tutela del patrimonio culturale”.